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Buongiorno a tutti. La giornata si apre con una bella intervista di Carlo Azeglio Ciampi
a Repubblica, di cui però Repubblica, curiosamente, attutisce un po’ il peso, perché quest’intervista
va tutta addosso all’attuale capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e chi l’ha rilasciata
a Massimo Giannini? Il precedente capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi.
Ciampi conferma: il Presidente della Repubblica può non firmare
Adesso vi leggo questo passaggio e mi dite se vi viene in mente qualcosa: “ le riforme
si fanno per i cittadini e non per i singoli, l’ho sempre pensato e oggi ne sono più
che mai convinto: basta con le leggi ad personam, che non risolvono i problemi della gente e
non aiutano il Paese a migliorare” e va beh, fin qua ci sono arrivati in tanti. Poi
aggiunge, Ciampi, che è Senatore a vita e è il Presidente della Repubblica dal 99 al
2006 e che, quindi, di quelle leggi non per i cittadini ma per uno o per i suoi complici
ne ha viste parecchie e qualcuna l’ha respinta: ricorderete che Ciampi respinse al mittente
la Legge Gasparri numero uno, respinse al mittente l’ordinamento giudiziario Castelli,
respinse al mittente la Legge Pecorella, quella che aboliva l’appello del Pubblico Ministero
ma non dell’imputato e poi qualche altra frattaglia, ma insomma le cose più importanti
furono quelle, quelle ad aziendam e ad Benlusconem o ad Berlusconum sono quelle tre lì, che
lui ha respinto. Purtroppo non respinse la “ legge salva Rete Quattro”, anzi il
decreto salva Rete Quattro, che portava la firma di Berlusconi, ossia di colui che beneficiava
del decreto che salvava Rete Quattro perché altrimenti, entro una settimana - era il dicembre,
il Natale del 2003 - secondo la sentenza della Corte Costituzionale Rete Quattro avrebbe
dovuto essere spenta sull’analogico terrestre e mandata su satellite oppure, per rimanere
accesa sull’analogico, avrebbe dovuto cambiare padrone, cioè essere venduta con un grave
danno pubblicitario per Berlusconi, il quale invece ha continuato a introitare guadagni
pubblicitari con una televisione che, senza quel decreto, era abusiva e che quel decreto
ha legalizzato ex post, senza superare naturalmente i rilievi della Corte Costituzionale e poi
della giustizia europea. Tenete presente che, se siete lì che tentate disperatamente di
trafficare con questi aggeggi del digitale terrestre, lo dovete a Berlusconi e a Gasparri:
bisognerebbe chiamarlo il digitale Berlusconi /Gasparri, non il digitale terrestre! Questa
ciofeca, questa tecnologia medievale che non funziona, che vi si spegne davanti, che vi
sgrana l’immagine e che ve la fa vedere a quadrettini come nelle parole crociate,
quello si chiama digitale terrestre, ci è stato spacciato per la tecnologia del futuro
e in realtà è molto peggio della tecnologia precedente e costa anche molto di più, per
farvi vedere molto peggio, per cui pagate per vedere peggio di prima. Si chiama Gasparri
/Berlusconi, stiamo pagando il conflitto d’interessi di Berlusconi e del suo valletto, del suo
Cavalier servente Maurizio Gasparri, perché fu lui a raccontare a un Paese che si beve
tutto e però anche a un capo dello Stato che avrebbe dovuto comportarsi diversamente,
a mio avviso, che con la sua seconda versione della Legge Gasparri, seguita a quella prima
che Ciampi aveva respinto al mittente, l’Italia avrebbe avuto entro il 2006 il digitale terrestre,
siamo nel 2009 e ancora vediamo in che stato è ridotta quella tecnologia, entro il 2006
avremmo avuto il digitale terrestre, il quale ci avrebbe dato migliaia e migliaia di canali:
avendo tutte quelle migliaia di canali, diceva questo signore, i tre di Berlusconi scompaiono
e quindi non c’è più quella posizione dominante denunciata dalla Corte Costituzionale.
Adesso andate a vedere di chi sono i canali, a parte quelli che trasmettono le vendite
delle pentole o i *** shop notturni, per rendervi conto che molti di quei canali sono,
ancora una volta, di Mediaset e conseguentemente questa truffa tecnologica del digitale terrestre
è servita semplicemente per moltiplicare il monopolio privato di Mediaset e il duopolio
Mediaset /RAI, che oggi sono praticamente la stessa cosa e in più non si vede più
niente o si vede male e si paga (decoder, antennisti che devono continuamente venirti
a casa a sintonizzare, conosco gente che per riuscire a vedere qualcosa deve sintonizzarsi
su un sistema addirittura che porta un rimbalzo dalla Germania, perché tra Italia e Italia
non si riesce a vedere nulla, è una cosa inaudita che stento anche a capire!), ma questo
è il risultato di quella truffa che hanno dovuto mettere in piedi per bypassare, cioè
per violare due sentenze della Corte Costituzionale e, purtroppo, il decreto ponte che consentiva
a Rete Quattro di rimanere accesa, in attesa che Gasparri scrivesse la sua seconda porcheria,
il decreto salva Rete Quattro appunto, Natale 2003, porta la firma di Ciampi, oltre che
di Berlusconi e quindi anche Ciampi non è che abbia sempre respinto le cose che andavano
respinte. Però qualcosa ha respinto: Gasparri uno, ordinamento giudiziario Castelli, Legge
Pecorella sull’appello e, a questo punto, vediamo se questa frase, che è la frase clou
dell’intervista, vi ricorda qualcosa o qualcuno. “ Non do consigli a nessuno, meno che mai
a chi mi ha succeduto al Quirinale, ma il capo dello Stato, tra i suoi poteri, ha quello
della promulgazione: se una legge non va non si firma e non si deve usare, come argomento
che giustifica sempre e comunque la promulgazione, che tanto se il Parlamento riapprova la legge
respinta la prima volta il Presidente è poi costretto a firmarla”, beh, qui non si nomina
Napolitano, ma diciamo che è un ritratto perfetto e perfettamente somigliante, perché?
Quale è l’unico Presidente della Repubblica che ha firmato tutte, diconsi tutte, le leggi
che gli sono state portate alla promulgazione e tutti i decreti che gli sono stati portati
alla promulgazione? Qualcuno dirà “ no, non ha firmato quello contro Eluana”: non
è vero, non gli è mai stato portato, aveva fatto sapere prima che non l’avrebbe firmato
e conseguentemente non glielo hanno portato, se ben ricordo, infatti Berlusconi si arrabbiò
moltissimo, perché disse “ è possibile che Ciampi mi faccia sapere che non firmerà,
mentre sono ancora qua in Consiglio dei Ministri che sto decidendo?”, quindi non stiamo parlando
di una prassi regolare di un decreto che viene portato al capo dello Stato e quest’ultimo
non ci mette.. stiamo parlando del capo dello Stato che fa sapere prima “ non me lo portare,
perché sennò non lo firmo”. Da quel momento, quello che succede dopo è ininfluente, è
ovvio: perché? Perché in ogni caso stiamo parlando di un decreto che riguardava il povero
corpo, ormai senza vita autentica, di quella ragazza e non stiamo parlando certamente degli
affari di Berlusconi. Quale è l’unico Presidente che ha firmato tutte le leggi fatte per o
che potevano interessare Berlusconi in questi quindici anni, nei quali Berlusconi infesta
la vita politica italiana? Non certo Scalfaro, che respinse delle leggi, non certo Ciampi,
che respinse delle leggi, ma il Presidente attuale Giorgio Napolitano e Ciampi gli dice
“ il capo dello Stato ha il potere della promulgazione, ma ha anche il potere della
non promulgazione: se una legge non va non si firma e non si deve usare, come argomento
che giustifica sempre e comunque la promulgazione, che tanto se il Parlamento riapprova la legge
respinta la prima volta il Presidente è costretto a firmarla”. E’ già, ricorderete che
quando un giorno stava nel sud, non ricordo se in Lucania e in Abruzzo, il capo dello
Stato fu avvicinato da un cittadino che gli chiese “ non firmare”, oppure “ perché
hai firmato?” e lui rispose, puntandogli il dito contro e redarguendolo - era un cittadino
che stava facendo il suo mestiere di cittadino, ossia stava chiedendo conto all’autorità
dell’uso del suo potere: potere che gli è conferito, ovviamente, dal popolo e quindi
il popolo ha tutto il diritto di chiedere conto. Ebbene, il cittadino, che faceva il
cittadino, fu redarguito - con quest’argomentazione, è successo pochissimi mesi fa: “ se non
avessi firmato mi avrebbero rimandato la legge uguale e quindi, a quel punto, avrei dovuto
firmarla”. Ciampi dice che questa scusa, che tanto se non la firmi te la rimandano
indietro uguale e a quel punto la devi firmare, non si deve usare come argomento che giustifica
sempre e comunque la promulgazione: intanto, perché se c’è un articolo della Costituzione
che dice espressamente che, se la legge non va, la rimandi indietro.. e guardate che ha
ragione Ciampi, la Costituzione non dice se la legge è palesemente o manifestamente incostituzionale,
dice che se la legge non va il Presidente la rimanda indietro con un messaggio motivato
alle Camere. In secondo luogo, non solo perché c’è un articolo della Costituzione, ma
anche perché tu non sei tenuto neanche a firmarla la seconda volta: se tu senti che
la legge.. mettete il caso che facessero una legge che dice che in Parlamento votano soltanto
i Deputati e i Senatori della maggioranza e quelli dell’opposizione non votano, mettete
che la facciano con legge costituzionale, cioè che approvino con doppia lettura Camera
/Senato, Camera /Senato e poi la sottopongano al referendum popolare confermativo, dove
non c’è quorum e dove conta la maggioranza di quelli che vanno a votare: sarebbe perfetto,
seguirebbero perfettamente la Costituzione per trasformare l’Italia in una dittatura
anche di fatto. Sulla carta il capo dello Stato non avrebbe niente da eccepire, perché
la Costituzione l’hanno cambiata con una legge costituzionale approvata due volte dalla
Camera e due volte dal Senato con gli intervalli previsti dalla legge costituzionale, dall’articolo
138 e in più confermata dalla maggioranza dei cittadini che hanno votato al referendum,
eppure il Presidente della Repubblica secondo voi potrebbe firmare una roba del genere?
E’ evidente che il Presidente della Repubblica, se firmasse una roba del genere, commetterebbe
un alto tradimento della Costituzione di cui è il custode, conseguentemente il Presidente
della Repubblica dovrebbe fare qualcosa anche nel caso in cui venissero rispettate le procedure,
ma venisse tradito lo spirito della Costituzione, o venisse approvata una legge anche costituzionale
che contraddice un altro articolo della Costituzione. Lo stesso avverrebbe se volessero introdurre
un’immunità come quella che ci viene raccontata: sapete che ci stanno dicendo che, per salvare
Berlusconi dai processi, perché ormai non hanno più pudore e ci dicono che adesso bisogna
salvare solo Berlusconi dai processi, lo dice Casini con la sua spudoratezza incredibile,
con l’aria di quello che fa il mediatore e in realtà la sua una proposta golpista,
lo dicono ormai i berlusconiani, che dicono “ sì, sì, certo, se ci trovate una soluzione
che salva solo Berlusconi ritiriamo la legge che manda a morte decine di migliaia di processi”.
Se fanno una legge anche costituzionale, che salva soltanto una persona, è incostituzionale
anche se usano le procedure costituzionali, anche se ottenessero quella maggioranza dei
due terzi che è necessaria per evitare il referendum costituzionale finale confermativo:
perché? Perché una legge di impunità vedrebbe contrari gli stessi elettori di Berlusconi:
basta guardare i sondaggi, i sondaggi de Il Corriere della Sera, non certamente de Il
Fatto Quotidiano, o di Repubblica o de l’Unità, danno l’87% degli italiani contrari all’immunità,
per cui vuole dire che sono contrari quasi tutti gli elettori di Berlusconi, per non
parlare degli elettori leghisti. Neanche se ottenesse i due terzi del Parlamento e varasse
una legge costituzionale di impunità il capo dello Stato sarebbe tenuto a firmarla: anzi,
sarebbe obbligato a non firmarla, perché sarebbe in palese contraddizione con il principio
di uguaglianza, altra cosa era l’articolo 68, che non prevedeva affatto l’immunità
automatica per politici, parlamentari o, tantomeno, per i Ministri o il Presidente del Consiglio,
che possono anche essere dei non parlamentari, dei tecnici. Ne abbiamo già avuti. Conseguentemente
il capo dello Stato niente affatto è obbligato a firmare neanche la seconda volta: se la
seconda volta la legge continua a essere incostituzionale, intanto se l’hanno un po’ cambiata rispetto
alla prima lui può nuovamente mandarla indietro, perché non è più la prima, se gliela hanno
già cambiata nella seconda versione e, se gliela rimandano indietro assolutamente identica
alla prima, ma lui la ritiene in contrasto con la Costituzione, si può dimettere, aprendo
una crisi drammatica come è giusto fare nel caso in cui una legge incostituzionale entra
dentro della Costituzione.
Messaggio a nuora perché Napolitano intenda Ma sentite che cosa dice ancora Ciampi: “
intanto non si promulghi la legge in prima lettura, la Costituzione prevede espressamente
questa prerogativa presidenziale: la si usi, è un modo per lanciare un segnale forte a
chi vuole alterare le regole, al Parlamento e all’opinione pubblica.” Io, Capo dello
Stato, vi avverto tutti (Parlamento, governo e cittadini) che qui sta succedendo qualcosa
di molto grave: io non firmo, con un messaggio motivato vi spiego il perché, metto in allerta
la Corte Costituzionale, invece di metterla in imbarazzo con la mia firma la metto in
allerta, dicendo “ guardate che me ne sono accorto anch’io, che per prassi ritengo
che solo le leggi manifestamente incostituzionali non si debbano firmare, adesso questa non
la firmo, pensate quanto è incostituzionale, se non la firmo neanche io che ho firmato
tutto!”. Aggiunge, Ciampi, parlando della parola “ resistere”, stiamo parlando dell’ex
governatore della Banca d’Italia, non di un rivoluzionario, di un tupamaro, di un no
global, stiamo parlando di Ciampi, banchiere “ credo che, per chi ha a cuore le istituzioni,
oggi l’unica regola da rispettare sia quella del quantum potes, fai ciò che puoi, arriva
fino a dove puoi, prenditi tutti i poteri che hai, detto altrimenti resisti”, ricorda
il “ resistere, resistere, resistere!” di Borrelli, questo è l’ex capo dello Stato,
il quale dice chiaramente a Napolitano “ adesso basta!
Questa porcheria, che chiamano il processo breve e che in realtà è il processo morto,
non firmarla!”. Naturalmente dobbiamo cercare di proteggerci da quest’ondata di balle
che ci viene continuamente buttata addosso, da tutte le parti, per convincerci che è
cosa buona e giusta fare questa legge: a volte mi chiedono “ ma perché a Annozero non
intervieni, non dici questo, non dici quello?”, perché purtroppo la tecnica che questi signori
usano da un lato è la caciara, la baraonda, per cui appena cerchi di dire qualcosa si
mettono a urlare e succede la rissa e, nella rissa, anche chi ha ragione passa dalla parte
del torto, ma soprattutto per un altro motivo, perché usano la tecnica di quella macchinetta
che viene utilizzata da chi fa agonismo nel tennis; è quella macchinetta che spara palline
da tutte le parti e il tennista le deve recuperare tutte, deve rispondere a tutte le palle: è
chiaro che non ci riuscirà mai, l’importante è riuscire a prenderne un certo numero.
Sparapalle di governo Questi sparano talmente tante palle che poi
qualcuna rimane sempre in giro a rimbalzare e quindi che cosa dicono? Dicono che questa
legge.. non sanno ancora quale, perché ci stanno lavorando, stanno taroccando, stanno
infilando reati, togliendo reati, “aggiungo un anno al primo grado, ne tolgo uno alla
Cassazione”, ma insomma devono sempre fare i conti con i processi a Berlusconi, che sono
tra l’altro dei calcoli complicatissimi, uno perché non ci sono solo quelli per i
reati passati, ma bisogna già tenere presenti anche i reati futuri, perché sapete come
è fatto lui, insomma non è che si sia fermato, è seriale il ragazzo! Dall’altro lato,
devono tenere presenti tutte le possibili incognite, tutte le possibili varianti e variabili:
qui stiamo parlando di equazioni a più incognite, ci sono l’incognita Ciancimino, l’incognita
Spatuzza, l’incognita fratelli Graviano, ora c’è pure l’allarme a Arcore, perché
potrebbero pentirsi i fratelli Graviano: immaginate in quali altre famiglie, al di fuori di quella,
c’è allarme se si pentono i fratelli Graviano, tutti dovrebbero essere contenti se si pentissero
i Graviano, sono quelli che hanno fatto le stragi del 93 e un pezzo di quelle del 92,
se si pentono magari ci raccontano chi glielo ha ordinato. C’è un’unica famiglia che
è preoccupata dell’eventuale pentimento dei Graviano: sempre la stessa, chissà come
mai! Ma al di là di questo, ci sono tutte queste
variabili: la variabile Mills, pensate se si incazza Mills, adesso che scopre che il
suo processo può essere lungo, mentre quello di Berlusconi sarà brevissimo, tant’è
che è già chiuso o cose di questo genere, c’è di tutto e sono lì che montano e smontano
la legge, potrebbero farne un’altra, c’è Casini che offre delle soluzioni ponte e cose
di questo genere, ma che cosa dicono per giustificare il salvacondotto, l’ennesimo a Berlusconi?
Dicono che le indagini - l’ha detto ancora Alfano stamattina - su di lui sono iniziate
nel 94, segno evidente che i giudici l’hanno fatto apposta, perché lui era entrato in
politica e volevano bloccarlo; non è vero niente, abbiamo raccontato più volte come
le indagini su Berlusconi e sulle sue aziende siano iniziate molto prima e come Berlusconi
fosse già stato più volte oggetto di processi e indagini di giudici, che di solito Previti
pagava e quindi le indagini finivano. Nessuno ricorda mai che Berlusconi, prima della discesa
in campo, non aveva avuto conseguenze dai processi che aveva subito, perché Previti
pagava i giudici o, in un caso, perché era arrivata l’amnistia, la famosa falsa testimonianza
a Verona nel 1988. Poi dicono che i giudici che si occupano di lui sono politicizzati,
nel frattempo raccontano che a occuparsi di lui sono stati mille giudici, mille giudici
politicizzati a sinistra: sapete che in Italia i magistrati sono 10. 000, se fosse vero che
uno su dieci si è occupato di Berlusconi, cosa assolutamente folle, visto che la gran
parte dei giudici non sta a Milano e neanche a Roma, ma stanno in posti dove Berlusconi
non ha mai avuto occasione di commettere reati, ma anche se fosse vera una cosa del genere,
sapete benissimo che le correnti di sinistra della magistratura rappresentano un’esigua
minoranza, rispetto alle due grandi correnti che sono magistratura indipendente, che è
quella conservatrice e unità per la costituzione, che è quella ultramoderata, che invece costituiscono
la stragrande maggioranza dei magistrati anche organizzati. Allora raccontano che l’immunità
c’è in tutto il mondo, tranne che da noi, vedi Chirac e continuano a fare i furbi, perché
Chirac era il capo dello Stato e non il primo Ministro, è per questo che ha avuto sospeso
il suo processo nei sette anni in cui è rimasto all’Eliseo e che processo era? L’altra
sera ho sentito Quagliariello che diceva “ fatti gravissimi": camorra, mafia, corruzione
di testimoni? No, aveva fatto assumere, quando era Sindaco di Parigi, alla Mairie, ossia
al Palazzo Municipale, alcuni funzionari del suo partito, l’Rpr, il partito gaullista,
li aveva fatti pagare dal comune, mentre in realtà lavoravano per il partito, che è
una cosa che da noi si fa comunemente sempre, tutti la fanno: pensate a quanti funzionari
di partito ci sono a carico della Pubblica amministrazione e poi è ovvio che lavorano
per il partito. Bene, lì non solo è reato, ma viene perseguito e, essendo reati ipotizzati,
perché non sono ancora accertati, commessi nell’esercizio delle funzioni di Sindaco,
rientrano in quei reati per i quali, se poi il Sindaco va a fare il capo dello Stato,
vengono sospesi i processi relativi, che poi riprendono anni dopo, quando lui esce dall’Eliseo.
Quindi non erano affatto fatti gravissimi e comunque riguardano uno che era Presidente
della Repubblica, riguardano reati attinenti alle funzioni politico /amministrative, non
riguardano certo il fatto che Chirac aveva molestato una ragazza, oppure aveva stirato
con la macchina qualcuno, perché quelli sono fatti privati e non potrebbero essere coperti.
La cosa interessante è che anche noi, in Italia, abbiamo la stessa prassi costituzionale
per il capo dello Stato e conseguentemente, quando dicono “ bisogna fare come in Francia”,
non c’è bisogno di toccare niente, abbiamo già la protezione per il capo dello Stato
e quindi non c’è bisogno di aggiungere niente, Berlusconi non c’entra niente perché
non è capo dello Stato e non c’è Paese al mondo dove il capo del governo abbia delle
protezioni: protezioni che sono riservate, appunto, al capo dello Stato e neanche a tutti
i capi dello Stato, perché negli Stati Uniti sapete benissimo che non è così e ieri sera,
se avete visto Report, gli inviati della Gabanelli hanno intervistato vari esperti di diritto
parlamentare sulle immunità e, in tutti i Paesi dove andavano, la risposta alla domanda
“ che succederebbe da voi se il Premier fosse indagato?” era regolarmente “ si
dimetterebbe, gli subentrerebbe il vice, in alcuni Paesi, oppure si andrebbe alle elezioni
anticipate e si produrrebbe un altro Primo Ministro”. E poi c’era il caso degli Stati
Uniti, dove appunto si ricordava quanto l’impeachment sia altamente probabile in un caso come quello
di Berlusconi, anzi sicuro. E allora ci dicono che i magistrati in Italia lavorano poco,
i processi sono lunghi, è intollerabile che i processi a Berlusconi durino da così tanto
tempo e che, conseguentemente, questa legge del processo breve la fanno per abbreviare
i tempi dei processi. Dopodiché il Ministro Alfano, senza rendersi conto di violentare
la logica, se lui sapesse che cosa è la logica, dice che questa legge sul processo breve farebbe
morire solo l’1% dei processi: capite che o è vero che in Italia il problema è la
giustizia lumaca e che i processi sono lunghi e allora si può dire che fanno una legge
per accorciarli, nel qual caso per accorciarli dovrebbero mettere soldi e strutture per dare
modo a chi adesso non riesce a farli brevi di farli un po’ più brevi, oppure si dice
che questa legge, che non mette una lira in più, un Euro in più e una struttura in più
per dare modo agli operatori di fare più in fretta, a parità di durata di un processo,
se lo ammazza il sesto anno è evidente che li ammazza quasi tutti. L’abbiamo detto,
è stato lo stesso Alfano, in un momento di sincerità, a dire che i processi penali in
Italia durano in media sette anni e mezzo: se non fai niente per abbreviarli e stabilisci
che muoiano dopo il sesto anno e, in media, durano tutti sette anni e mezzo, in media
non si fa più un processo fino alla fine, giusto? Invece lui dice “ no, solo l’1%”,
ma allora non è vero che abbiamo i processi che durano in media sette anni e mezzo! Se
riguarda, questa legge, soltanto l’1% dei processi, vuole dire che il 99% dei processi
dura meno di sei anni e conseguentemente lui ha mentito, quando ha detto che durano in
media sette anni e mezzo. Capite che di qua non si esce? Ci stanno prendendo per il culo!
Ci stanno prendendo per il culo Ci sono dei magistrati, di cui uno si chiama
Mario Morra e è un giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha messo
in giro una statistica: è andato a elaborare non dei dati della magistratura, ma i dati
dell’ultimo rapporto, quello del 2008, del Cepej; che cosa è il Cepej? E’ il Centro
Europeo per l’Efficienza della Giustizia e che cosa ha fatto questo Cepej? Ogni anno
fa un rapporto di centinaia e centinaia di pagine, Commissione europea per l’efficienza
della giustizia, rapporto di 350 pagine, a proposito di dati di tre anni fa, del 2006,
sullo stato della giustizia nei vari Paesi europei. Adesso lo trovate, perché gira abbastanza
su Internet, ma tra oggi e domani lo metteremo in rete sul sito antefatto.it e anche, ovviamente,
sul nostro sito Voglio Scendere, e lo proporrò anche al blog di Beppe, perché? Perché è
interessante: questo magistrato ha detto “ metto a disposizione dei colleghi alcuni
dati per sapersi difendere, cifre alla mano, nei dibattiti televisivi dove ci rovesciano
addosso una serie di bugie” e dice molto semplicemente questo: 1) è vero che i magistrati
italiani lavorano poco, come dice Belpietro, quattro ore al giorno? Balla colossale, ogni
magistrato definisce 1.400 processi all’anno, il che significa che, escluse le ferie e i
giorni feriali, definisce quattro processi al giorno in media. Poi ci sarà qualcuno
che fa meno e qualcuno che fa di più, ma comunque la media è molto alta, non c’è
magistratura al mondo che definisca un numero così alto di processi, perché ne abbiamo
di più di tutti gli altri Paesi del mondo. I magistrati in Italia non sono affatto troppi:
sono 14, 8 ogni 100. 000 abitanti, in Austria sono 22, in Belgio sono 22, in Danimarca sono
17, in Francia sono esattamente quanti i nostri, in rapporto alla popolazione, 14, 8, in Germania
sono il doppio, 30, in Grecia 33, in Olanda 17, in Norvegia 26, in Portogallo 30, l’unico
Paese che ne ha meno è la Spagna, che però è uguale a noi, perché invece di 14, 8 ne
ha 14, 6. L’Inghilterra, il Regno Unito, ne ha 11, 6, ma lì sapete che le indagini
le fa la Polizia e il Pubblico Ministero non c’è, quindi in rapporto alla popolazione
abbiamo il più basso numero di magistrati insieme alla Spagna e alla Francia. A questo
punto, quanti sono i processi che i nostri magistrati, che sono i meno numerosi d’Europa,
ricevono? Il più alto numero di processi: i processi civili che arrivano addosso ai
magistrati civili in primo grado ogni anno sono 438 per ogni giudice; in Austria 67,
da noi 438 processi civili di primo grado che arrivano ai giudici civili, conseguentemente
abbiamo otto volte tanti i processi dell’Austria, che ne ha 62, due volte tanti quelli del Belgio,
che ne ha 202, tre volte tanti quelli della Danimarca, che ne ha 175 per ogni magistrato
civile, il doppio della Francia, che ne ha 224, quasi il decuplo della Germania, che
ne ha 54 e avanti di questo passo, il doppio della Spagna, che ne ha 260.
Adesso vediamo quanti processi penali arrivano ai giudici: parliamo soltanto dei reati gravi,
senza parlare di quelli lievi, quindi omicidi, rapine, estorsioni, reati sessuali e cose
di questo genere; abbiamo il più alto numero di processi penali per reati gravi che arrivano
a ogni giudice, perché ne arrivano 190 a ogni giudice penale italiano, mentre a fronte
di 190 in Austria sono 16, in Belgio 27, in Danimarca 43, in Francia 80, in Germania 42,
in Portogallo 63 e in Spagna 54, quindi abbiamo un numero spaventosamente alto, il più alto
oltre al nostro è quello dell’Inghilterra, che ne ha 103 per ogni giudice, la metà dei
nostri. Stiamo parlando di cifre spaventose, abbiamo meno giudici degli altri Paesi e abbiamo
più cause civili e più cause penali, ma tante di più. Quanti processi in primo grado,
tra civili e penali, smaltisce un giudice italiano? Un giudice italiano smaltisce in
primo grado 411 processi civili, nel civile, nel penale 181 processi in un anno, lui da
solo. Capite che sono tantissimi, perché i processi civili sono più di uno al giorno
in primo grado, mentre quelli penali sono esattamente uno ogni due giorni, ovviamente
senza contare le ferie etc., che è un dato enorme rispetto a tutti gli altri Paesi, dove
si smaltisce meno della metà, per ogni giudice, dei processi. In Italia ogni giudice in media
definisce un numero di procedimenti civili e penali che è il doppio dei colleghi francesi,
spagnoli e portoghesi e sono il quintuplo dei processi smaltiti da ogni giudice in Germania.
Ultima cosa, dicono che i magistrati in Italia non pagano mai, perché vengono.. perché
il Consiglio Superiore della Magistratura li assolve tutti, in quanto è corporativo:
il Consiglio Superiore della Magistratura ha mille difetti e li abbiamo segnalati spesso,
soprattutto perché punisce i magistrati sbagliati tipo la Forleo, De Magistris, la Procura di
Salerno etc., a volte, ma in ogni caso non è vero che è poco severo; pensate soltanto
che l’ordine degli Avvocati di Roma non ha ancora espulso Previti, tre anni dopo due
condanne per corruzione giudiziaria e non c’è un ordine professionale che commini
tante sentenze di condanna a varie sanzioni come quelle che applica ai propri membri il
Consiglio Superiore della Magistratura che, nel 2006 - i dati sono sempre quelli di quell’organismo
europeo - ha aperto 92 procedimenti disciplinari su 10. 000 magistrati, quindi diciamo che
un magistrato su cento viene messo sotto processo disciplinare ogni anno, che direi che è una
media piuttosto altina, visto che non stiamo parlando di criminali comuni, è ovvio. Di
questi 92 procedimenti disciplinari 66 portano a sanzioni, cioè viene punito il magistrato,
molto spesso non risultano i magistrati puniti, perché si dimettono un attimo prima di essere
puniti, altrimenti quel dato di 66 all’anno puniti aumenterebbe. Quanti sono quelli puniti
negli altri Paesi? In Francia 14, in Germania 29, in Spagna 24 e, negli altri Paesi, hanno
più giudici di noi: hanno più giudici di noi e ne puniscono di meno, conseguentemente
non è vero che il nostro Consiglio Superiore della Magistratura va riformato, perché è
troppo corporativo e i giudici non pagano mai, e stiamo parlando soltanto di infrazioni
disciplinari, eh, perché il Consiglio Superiore della Magistratura mica si occupa dei reati
dei magistrati, dei reati dei magistrati si occupano i magistrati. Dice “ eh, ma sono
colleghi”: infatti, ogni volta che prendono un loro collega che ruba o che ha rapporti
con la mafia, lo ficcano in galera. Ogni volta che viene preso un politico che ruba i suoi
colleghi, invece di avviarlo alla galera, lo proteggono e vedrete come andrà a finire
la votazione a proposito di Cosentino, per avere una prova di che cosa è il corporativismo
di casta, anzi di cosca, rispetto al fatto che i giudici vengono continuamente inquisiti
o addirittura arrestati ogni volta che un loro collega scopre che hanno commesso un
reato. Il magistrato di Santa Maria Capua Vetere ha compilato questo manuale di autodifesa
del magistrato nei dibattiti, però è un manuale di autodifesa anche per noi cittadini,
per tutelarci dalle bugie che ci rovesciano addosso e per riuscire a ragionare avendo
dei dati certi. Concludo, segnalandovi due cose: una è che molti mi hanno chiesto che
fine ha fatto l’Odore dei Soldi, è stato ripubblicato dagli editori riuniti e quindi
lo trovate con gli aggiornamenti; questa invece è un’iniziativa che speriamo incontri il
favore di qualcuno, è una specie di diario politico del 2009, fatto con immagini, filmati
e brani del nostro Passaparola, per ripercorrere quello che è successo in questo 2009. Per
chi è interessato ci sono tutte le istruzioni sul blog di Beppe e anche sui nostri blog,
per come fare a averlo. Continuate a leggere Il Fatto Quotidiano, questa settimana ci saranno
novità anche sul caso Schifani e passate parola!