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Sono Francesca Savà, ho trentasette anni, abito a Genova e sono un’impiegata amministrativa.
Nel maggio del 2005 ho scoperto, con l’autopalpazione, di avere un tumore al seno. Nel giro di un
mese sono stata operata per la rimozione del tumore, ma i controlli di routine successivi
hanno evidenziato due formazioni secondarie sulla colonna vertebrale, in corrispondenza
della dorsale 9 e la cervicale 3. Nel corso di colloqui con medici di Genova sono venuta
a conoscenza dell’esistenza di questo robot CyberKnife. Quindi sono andata a Milano e
ho parlato con la dott.sa Fariselli e la dott.sa Milanesi che mi hanno inserito nel programma.
Il primo intervento con il robot è stato nell’agosto del 2005. E’ stato un intervento
totalmente indolore. Sono stata ricoverata all’Istituto Besta per quattro giorni. In
questi quattro giorni è stata fatta la TAC di centratura e poi sono iniziate le somministrazioni
di queste radiazioni. L’intervento in sé è stato molto semplice: quaranta minuti al
giorno, ero sdraiata sul letto e questo macchinario mi girava intorno per bombardare la zona malata
con le radiazioni. In realtà non mi ha creato alcun tipo di dolore né fastidio, né prima
né dopo. Prima, però, ho subito un piccolo intervento di posizionamento dei reperi, più
o meno una settimana prima del ricovero per la somministrazione. Un intervento banale,
di un quarto d’ora, in anestesia locale. Non mi ha creato nessun problema: già in
giornata sono stata in grado di uscire e fare tutto ciò che dovevo. Più o meno un anno
dopo, cioè a fine maggio del 2006, sono stata nuovamente ricoverata, è stata tratta con
una seconda applicazione al CyberKnife anche la cervicale 3. Questa volta non è stato
necessario posizionare alcun repero, quindi nessun intervento invasivo è stato fatto.
Le coordinate sono state ricavate esclusivamente attraverso la TAC di centratura. Sono di nuovo
stata ricoverata quattro giorni in ospedale ma non è stato assolutamente ne fastidioso
ne doloroso. Uscendo dall’ospedale di Milano sono andata in ferie. Ho fatto, la seconda
volta, un po’ di terapia di sostegno con il cortisone per pochi giorni dopo la dimissione
dall’ospedale. Sono passati più o meno due anni da quando ho fatto il secondo intervento
col CyberKnife. Ogni sei mesi faccio dei controlli, vado a Milano. In genere parlo con la dott.sa
Milanesi e porto una risonanza magnetica di tutta la colonna che lei esamina. Fino ad
ora è andato sempre tutto bene. Mi è capitato di incontrare persone che avevano all’incirca
una situazione come la mia: localizzazioni sulle ossa più o meno estese. E’ difficilissimo
da paziente rendersi conto della reale gravità. Il consiglio ho dato è sempre stato quello
di farsi fare una risonanza magnetica il più possibile precisa ed estesa e se gli esami
clinici attestano che il problema è esclusivamente osseo di andare, anche privatamente, a Milano
dalla dott.sa Milanesi o dalla dott.sa Fariselli e mettersi in cura da loro.