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Signora Gemini ripercorriamo in pochissimi minuti la storia, chi era Niki Aprile Gatti?
Niki lavorava a San Marino presso un’azienda e era un informatico.
Cosa è successo? E’ successo che era un anno e mezzo che
lavorava su e il 19 giugno viene arrestato, viene arrestato prima il titolare e poi i
tecnici, a me lo fanno sapere le persone che erano intorno a lui che era stato arrestato
e da lì è finita la mia vita. Perché?
Perché immediatamente sono cominciati degli eventi strani intorno, mi facevano pressione…
immediatamente si sono attivata per chiamare l’Avvocato aziendale, chiaramente che potesse
sapere perché erano stati arrestati etc., immediatamente cominciano presso il cambio
avvocato e fanno un telegramma dalla casa di Niki e viene spedito al carcere, fanno
in modo che Niki cambi avvocato e da lì poi iniziano tutta una serie di altre stranezze,
storture in tutta la storia. Niki nei 4 giorni in cui è stato in carcere non mi ha mai chiamato,
quindi non gli è stato mai permesso di chiamarmi, non l’ho potuto vedere e quindi tutto questo
si inserisce in un quadro più ampio. Lui era stato arrestato perché c’era un’indagine
che riguardava la sua azienda… L’indagine si chiama Premium, che abbracciava
sia Flynet di Arezzo, quindi con grossi personaggi e sia la parte di San Marino.
C’è una particolarità però, Niki è stato l’unico a rispondere subito alle domande
dei magistrati. Dei 18 arrestati Niki è l’unico che non
si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma voleva parlare, voleva spiegare al Magistrato
quale era il suo lavoro e voleva parlare con i magistrati. Tutto questo nell’interrogatorio
di garanzia che è avvenuto il 23 giugno, dopo 10 ore non c’era più.
Siamo nel 2008. 24 giugno 2008.
Concluso l’interrogatorio si trova Niki in cella, però senza vita.
Senza vita, dopo 10 ore da quando aveva dichiarato che voleva parlare, che voleva collaborare
con i magistrati. Niki aveva chiesto di essere messo in cella con due italiani, possibilmente
non violenti, invece è stato messo in una cella con due persone extracomunitarie, a
alta sorveglianza, quindi estremamente violenti, per questi due non era permesso detenere lacci,
mentre siccome Niki era una persona definita, equilibrata, aperta i lacci gli erano stati
lasciati, ma come si fa a mettere una persona con i lacci insieme a altri due che non possono
averli? Perché a quel punto gli altri due potevano usare quelli di Niki. Poi si parla
della sua morte e della sua morte si parla in maniera molto strana subito, dal giorno
dopo perché si diceva che Niki avesse fatto delle strisce con i Jeans, quindi il tutto
sarebbe avvenuto con le strisce e con i lacci. L’ipotesi è di un suicidio sostanzialmente.
Invece ai jeans non sono state fatte le strisce e praticamente il tutto risulta essere stato
effettuato con un solo laccio, Niki era alto 1,80 e pesava 92 chili, un solo laccio poteva
sorreggere un corpo di 92 chili? Quando la informano della morte di Niki, un
magistrato dispone l’autopsia oppure no? Immediatamente viene disposta l’autopsia,
ma viene fatta questa autopsia, ma non viene fatto l’esame tossicologico, l’ho espressamente
richiesto perché Niki non beveva, non fumava, non si drogava, quindi qualunque cosa avesse
assunto, immediatamente era visibile nelle analisi, perché non hanno voluto fare l’analisi
tossicologica? Anche perché Niki era alto 1,80, pesava 92 chili.
In molti casi simili è stato disposto un esame di questo genere?
In tutte le altre morti in carcere l’esame tossicologico è sempre stato fatto, a me
non l’hanno voluto fare, perché? Allora io tutte queste domande, quando il carcere
mi ha ridato tutta la documentazione, il carcere afferma anche che Niki mi abbia chiamato,
Niki non mi ha mai chiamato, quindi volevo vedere i tabulati, la mia opposizione è stata
fatta per chiarire tutte le cose che non erano chiare. Non ho puntato il dito a nessuno,
infatti la mia opposizione era contro ignoti perché volevo sapere e volevo verificare
cosa era successo all’interno di quella cella, si è parlato che Niki era andato ai
passeggi, Niki ai passeggi non ci è mai andato perché nelle foto risulta essere in pigiama,
quindi ho qui un verbale che vorrei farvi vedere, datomi dal carcere, un verbale di
trasferimento di Niki alla cella e il verbale è completamente in bianco, il verbale non
è firmato da Niki, questo è un verbale praticamente in cui il detenuto firma, insieme all’agente
che lo prende in custodia, in quale cella viene messo e con chi viene messo, il verbale
è completamente in bianco. Ho avuto, questa è la constatazione di decesso del primo medico
accorso, dove si legge: causa apparente o presumibile di morte, arresto cardiorespiratorio,
dopo ecchimosi di laccio, però la causa di morte, arresto cardiocircolatorio. Ho fatto
un’opposizione perché volevo che lo Stato in cui ho sempre creduto, ho fatto una vita
nel rispetto dello Stato e delle leggi, così come avevo anche educato al rispetto dello
Stato e delle leggi e questo si è visto, tant’è che mio figlio subito ha detto:
voglio parlare, voglio collaborare, credeva nello Stato mio figlio, ho creduto nello Stato
io. Sono stata archiviata senza neanche vedere approfonditamente le cose che non quadrano,
perché lo ripeterò all’infinito, ci sono i due verbali dei due che erano in cella con
lui che dichiarano di essere stati in cella con lui e alla domanda dell’uno, l’uno
risponde una cosa, l’altro ne risponde un’altra, quindi non quadrano i verbali, c’è il verbale
di un agente di custodia che dice: ho parlato con Niki, quest’ultimo era tranquillo, sereno,
mi ha detto: quando mi rinterrogheranno adesso? Tutto questo avveniva alle 10, ora del decesso
ore 22, quindi questo agente di custodia dove ha parlato con Niki perché non è specificato
il posto. Non ho puntato il dito contro nessuno, volevo sapere, volevo sapere chi erano gli
altri detenuti che erano nella stessa sezione, perché Niki è stato portato incensurato,
un ragazzo qualunque, mai avuto problemi con la giustizia, è stato portato in un carcere
di massima sicurezza, Solicciano che è uno più duri d’Europa, dove all’interno c’è
di tutto, allora avevo fatto opposizione perché volevo sapere chi erano gli altri detenuti
che erano in quella sezione perché era l’ora d’aria e perché le celle all’ora d’aria
sono aperte. Quindi in questa inchiesta c’è l’ombra della mafia, che significa? Voglio
capire, gli occhi saranno puntati in questa inchiesta fino alla fine perché è Eutelia,
Telecom Fastweb ci hanno fatto vedere molte cose ma nell’inchiesta Premium c’è un
ragazzo morto e un ragazzo morto va chiarito come è morto questo ragazzo. Niki non si
sarebbe mai suicidato, Niki aveva una solida famiglia alle spalle, mi ha visto fuori al
Tribunale e Niki sapeva tutto quello che avrei fatto per tirarlo fuori da là, perché tutto
quello che ho fatto in questi due anni non è niente di fronte a quello che avrei fatto
per tirarlo fuori da quel carcere. C’è anche un fatto, quando si va a visitare
la casa di Niki si trova… Dopo 20 giorni, perché voi dovete capire
che a me cominciano a mancare i punti di riferimento, perché i punti di riferimento sono la legge,
se ci mancano quelli, noi non siamo più niente! Allora dopo 20 giorni ho mandato mio marito
all’appartamento che Niki teneva in affitto, è andato lì, sono entrati, l’appartamento
era completamente ripulito, nell’appartate non c’era niente, cosa succede? Succede
quindi che faccio le denunce, mi viene archiviata anche la denuncia di furto e voi non ci crederete
perché tutto questo veramente è un assurdo, perché poi c’erano i colleghi che hanno
preso, c’è un’ex fidanzata… la legge dice molto chiaramente che in quella casa
potevano entrare solo gli eredi di Niki, quindi poteva entrare la mamma, il padre naturale,
il padre adottivo. Ora come si fa a archiviare? Tra l’altro ero interessata a avere il personal
computer di Niki, perché solo dal personal computer avrei avuto un’altra chiave di
lettura della sua morte e questo, ascoltate bene perché è importante, cosa accade? Accade
che questo personal computer viene dichiarato che è stato portato in azienda, l’azienda
viene messa in liquidazione, quando il liquidatore va in azienda, l’azienda è stata completamente
ripulita, anche l’azienda, quindi non c’è più neanche lo stato patrimoniale, non c’è
più niente, cosa succede? Che questa azienda era perfettamente funzionante al 19 giugno,
Niki aveva portato il personal computer in azienda? Si archivia anche tutta la questione
dell’azienda e come si archivia? Si archivia perché poi vengono portate delle fatture
antecedenti al 19 giugno, d’accordo ma il 19 giugno con cosa stavano lavorando? Niki
il 18 giugno a chattato con me dal personal computer, io ce l’ho ancora in memoria,
sapete com’è finita la storia dell’appartamento? Perché qua c’è dell’incredibile: se
manca qualcosa allora è stato Niki, ma se il Niki era in carcere, se Niki è morto,
come faceva? Guardate i giornali che sono usciti a San Marino!
Il paradosso! Ditemi voi, ma bisogna credere ancora alla
legge? Ma a quale legge dobbiamo credere? Niki non si è suicidato, fino all’ultimo
giorno della mia vita e nessuno si sta fermando, delle persone che sono intorno a me nessuno
si sta fermando! All’archiviazione dell’appartamento mi è stato detto che non sono stata sollecita
e che non sono stata precisa nell’elencazione dei beni, ma a me cosa fregava dell’elencazione
dei beni? Volevo ritrovare le maglie di mio figlio, volevo risentire il profumo di mio
figlio! Volevo il personal computer perché io da lì avrei estrapolato le cause della
sua morte. Tutto questo mi è stato negato e mi è stato, tra l’altro, archiviato tutto,
tutto in questo modo, tutto con questi paradossi, dove è la legge? Non può esistere, ho scritto
al Presidente della Repubblica, ho scritto diverse lettere, non ho mai avuto neanche
le condoglianze, non si perdono i figli in questo modo, come si può fare? Lo Stato dove
è in tutto questo? C’è una circolare, allora mi avevano affiancato uno degli studi
più importanti di Bologna, per i nuovi ingressi in carcere, per chi è la prima volta, per
chi viene dalla libertà, questa circolare mi è stata mandata in anonimato, questa è
la busta, dove si spiega chiaramente che il primo ingresso in carcere deve essere agevolato
il contatto con la famiglia, con il telefono, con le visite, questo grosso studio non era
a conoscenza di questa circolare, perché non mi hanno fatto parlare con mio figlio?
Perché da quando è stato arrestato non ho sentito più la voce di mio figlio? Perché
non l’ho potuto vedere? Ero presente quando l’Avvocato si è attivato per farmi avere
questo colloquio, ma non ha nominato questa circolare, qua circolare non è mai stata
nominata, l’ho trovata io! Me l’hanno mandata poi in originale con la carta intestata
dal Ministero per farmi vedere che avevo ragione, perché la gente su Internet si sta dando
tanto da fare, nessuno mi sta lasciando sola! Ma lo Stato dove è? Ho scritto a Alfano,
ho scritto a tutti, ho bussato alle porte di tutti, alla porta del Sindaco di Avezzano,
sono stata lasciata completamente sola e tutto questo non è giusto perché è morto un ragazzo
di 26 anni incensurato che non ha mai avuto problemi con la giustizia! Volevo, con l’opposizione
all’archiviazione, le risposte a tutte quelle cose a cui non avrò mai più in questo modo,
ma le avrò lo stesso perché mi mancano i punti di riferimento, ma non si fermano le
nostre ricerche! Non si fermano e comunque andiamo avanti, ci sono tante persone che
stanno lavorando avrò anche su Internet ci sono tante persone che sono vicine a me. C’è un messaggio anonimo
che poi mi è stato lasciato, questo messaggio anonimo che diceva: so molto di più sull’omicidio
di Niki ma siccome sono implicato non posso parlare. Queste memorie le ho presentate al
Magistrato, perché lui poteva verificare, lui lo poteva fare, era un pazzo? L’avremmo
verificato se era un pazzo, e se invece è vero? Facciamo il caso come Elisa il messaggio
che il corpo che era sopra il campanile c’era scritto da due anni dentro al bar, però nessuno
l’ha preso in considerazione, anche Niki dobbiamo aspettare gli anni per sapere quello
che realmente è successo? I vecchi saggi dicevano: occupiamoci della mafia prima che
la mafia si occupi di noi! Ma erano saggi e non sono stati mai ascoltati. Quello che
voglio dire, queste sono inchieste molto grandi, le mie domande che erano domande quando ho
fatto il primo video con voi, qual è il ruolo dei gestori di telefonia? L’abbiamo visto
poi dopo quando abbiamo visto anche tutto lo scandalo Telecom – Fastweb, abbiamo visto
quali erano i ruoli, guardiamoci in fondo, facciamo che queste cose non accadano più
perché è successo a me, purtroppo è successo a me, hanno rovinato la mia vita, la mia famiglia
per sempre, ma può accadere a chiunque, può accadere che un ragazzo va a lavorare in un’azienda
e non sa chi c’è dietro a tutto questo! Vi prego aiutatemi, farò riaprire questo
caso perché tanto il caso di Niki si archivierà quando si saprà la verità, il caso di Niki
non viene archiviato semplicemente come un fascicolo perché mi dispiace ma per me Niki
era la vita e io non ce l’ho più una vita e allora non possiamo fare in questo modo,
la giustizia dove è? Vengo accusata che non sono stata sollecita, ma di cosa? Mi avevano
distrutto la vita, di cosa dovevo essere sollecita di due mobili? Ma che mi interessa di due
mobili? Ma la verità è che la legge dice una cosa e la legge è quella, deve essere
rispettata da tutti, non possiamo fare sempre la legge del più forte perché allora noi,
povera gente non saremo mai i più forti, i più forti saranno sempre loro! E noi perdiamo
i figli però, questo non è giusto! Vi prego non mi lasciate da sola, questa non è una
lotta che si può fare da soli, dobbiamo essere tutti insieme, dobbiamo volere il ripristino
dello stato di diritto, dobbiamo volere che certe cose siano chiare, alla luce del sole
se andiamo a lavorare in un posto, deve essere un posto che ci dia la sicurezza. Andiamo
a lavorare lì perché lo vogliamo, perché speriamo in un futuro migliore, non speriamo
di finire nei cimiteri, vi prego uniamoci perché insieme ce la possiamo fare!