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Un quadro infernale dentro la nave Aquarius che Salvini, il più feroce ministro dell'Interno mai avuto, ha condannato a vagare senza sosta e senza un porto per continuare la sua pericolosa propaganda a caccia dell'immigrato sporco e cattivo e racimolare qualche voto in più durante le comunali.
Tutto questo orrore con la complicità dell'alleato di Governo grillino. Il populismo in queste ore ha vinto ed ha vinto la sua parte peggiore, quella che sfoggia con orgoglio la bava alla bocca e l'odio per il prossimo che soffre.
“Di acqua ne abbiamo a sufficienza, ma verso sera il cibo finirà. Noi abbiamo scorte di cibo energetico per uno, due giorni di viaggio”. Alessandro Porro è un membro del team ricerca e soccorso dell’Aquarius, la nave affittata dalla ong Sos Méditerranée per i soccorsi in mare bloccata nel Mediterraneo da domenica, da quando cioè il neoministro Salvini ha deciso di non permetterle di attraccare in Italia.
Siamo a 27 miglia Nord Est da Malta e a 35 a Sud Ovest dalla Sicilia. Siamo fermi, aspettiamo di ricevere una comunicazione. Siamo come un’ambulanza del 118 bloccata in tangenziale, in attesa di capire in che ospedale andare
Sono 629 le persone a bordo, oltre 100 i minori non accompagnati, 88 le donne, di cui 7 incinte: “La situazione a bordo per ora è tranquilla, ma cominciano a chiederci perché non ci muoviamo. Sanno che non li riporteremo in Libia, e per ora questo basta loro”.
Sull’Aquarius non si registrano casi medici che richiedano cure immediate, ma in molti avrebbero bisogno di assistenza: “Ci sono persone con ustioni da carburante, ci sono molti casi di spossatezza e affaticamento. Si consideri che 50 persone le abbiamo tratte in salvo mentre, praticamente, stavano annegando: sono traumatizzate”.
Tutto è cominciato sabato notte, quando l’Aquarius ha soccorso due gommoni, di cui uno parzialmente ribaltato: “Circa a mezzanotte un elicottero della Marina ci ha aiutato illuminando il campo d’azione. Abbiamo soccorso 229 persone, altre 400 sono state salvate e poi portate sulla nostra nave da 3 gommoni della Guardia Costiera e una nave della Marina italiana”.
Poi l’Mrcc di Roma (Maritime rescue coordination centre, il coordinamento dei soccorsi, ndr) ha contattato Aquarius dicende che avrebbe potuto attraccare a Trapano o a Messina, senza però mandare alcuna comunicazione scritta.
Cosa ho pensato quando ho letto le dichiarazioni di Salvini? Stupore, direi. Ma non abbiamo tempo di riflettere sulle parole. Dobbiamo concentrarsi sulla necessità di portare a termine il nostro soccorso il prima possibile: non siamo attrezzati per restare in mare. Non sappiamo cosa succederà: questa situazione va oltre la nostra esperienza