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Buongiorno.
Abbiamo oggi con noi, finalmente in studio, Pietro Ratto.
Molti di noi lo conoscono per le sue narrazioni sulla scuola
- nell'intervista andata in onda su byoblu.com -
a oggi qua per parlarci di questo: "I Rothschild e gli altri.
Dal governo del mondo all'indebitamento delle Nazioni: i segreti delle famiglie più potenti".
Pietro Ratto buongiorno!
Buongiorno a te e a tutti.
Allora senti, ma quando si dice Rothschild è una parola da complottisti o c'è una storia
che si può fare in maniera rigorosa dietro?
C'hai scritto un libro, quindi m'immagino che sia così.
Ce la vuoi raccontare?
Ecco, questo è esattamente il problema e il dubbio che mi sono posto da quando,
dopo aver aperto il sito "IN-CONTRO/STORIA",
ho deciso di occuparmi di questa cosa perché riempiva letteralmente Internet.
Ci sono migliaia e migliaia di pagine in cui questa famiglia viene demonizzata,
accostata a chissà quali forme di satanismo, di perversione ecc...
Allora mi sono chiesto se avesse un fondamento storico
- e questo è un po' sempre ciò che io mi ripropongo di risondare -
e il risultato è stato che i documenti ci sono, ce ne sono moltissimi che attestano la presenza
costante e determinante di questa dinastia all'interno degli eventi storici importanti e meno importanti
- diciamo - dalla metà del '700, la fine del '700 fino a oggi.
E quindi l'idea era proprio quella, cioè: dimostrare, però nello stesso momento vagliando,
distinguendo ciò che può essere frutto di leggenda o davvero complottistico
da ciò che è effettivamente dimostrabile da un punto di vista storico
e quindi scrivendoci su, lì per lì, un lungo articolo su IN-CONTRO/STORIA e poi successivamente
pubblicandolo sotto forma di libro.
E allora quale storia racconti sul tuo libro?
Allora, racconto la storia di una dinastia che parte in tono minore nel 1744, il 23 di febbraio,
quando nasce Mayer Amschel Rothschild nella Judengasse, nella via principale
del ghetto di Francoforte, in una casa che ancora adesso è un monumento storico di questa famiglia
super coccolata e super - diciamo - gestita e ben mantenuta dalla dinastia.
Una storia che, però prende subito molto velocemente, molto rapidamente un'accelerazione
dovuta alla capacità di questo Mayer Amschel che - figlio di un ferramenta e collezionista
di monete antiche - impara subito i trucchi dell'economia.
Non dimentichiamo che, a differenza dei cristiani, gli ebrei - essendo stati lasciati fuori
dall'economia agricola, diciamo così, non potendo già dal Medioevo avere dei propri terreni e quindi
non potendo esercitare l'attività dei coltivatori e degli agricoltori ecc... - si erano indirizzati
verso altre attività, soprattutto di tipo economico, avendo studiato.
Ecco, la differenza tra i cristiani che mandavano i loro figli nei campi già a tre anni e gli ebrei
che invece li facevano studiare sia i testi sacri, sia i libri - insomma - scientifici.
Ecco a differenza degli altri gli ebrei erano molto più colti, molto studiosi e si cimentarono (come è noto)
nell'attività del prestito che era vietata ai cristiani per motivi religiosi e teologici
e quindi questa loro capacità esercitata e approfondita attraverso l'attività del prestito a usura.
Tengo a precisare che l'usura al tempo era il termine con cui si indicava il prestito,
quindi non aveva niente di - diciamo -... di criminale o di illegittimo, ma in questo modo - ecco -
si erano evoluti fino a conoscere molto bene le dinamiche e gli aspetti più profondi dell'economia.
E questo ragazzo, sin da giovane, si mette in luce per essere un ottimo consulente finanziario,
viene assunto nella banca degli Oppenheimer - che erano banchieri imperiali -,
il suo nome viene... arriva alle orecchie di Guglielmo IX, che era Langravio d'Assia-Kassel,
un principe che aveva parecchi soldi e che voleva investirli e che grazie a lui si arricchisce moltissimo.
Questo è il punto di partenza, diciamo.
Tra i consigli che il giovane Mayer Amschel Rothschild...
Poi questo non era il cognome effettivo perché la famiglia si chiamava Bauer
e quindi da questo nome si evincono le origini - diciamo - popolari della famiglia stessa,
ma Rothschild deriva da un composto di due parole tedesche che starebbe per lo scudo rosso
che era l'insegna che si vedeva, che campeggiava all'entrata di questa bottega.
E dicevo Mayer Amschel Rothschild, molto presto, riesce a potenziare le finanze di questo principe
consigliandoli - dicevo -, tra le altre cose di investire in eserciti.
Guglielmo IX costruì letteralmente un esercito privato molto corposo
che poi - diciamo - noleggiò alle grandi monarchie.
L'esercito di questo principe - per esempio - militò tra le fila di quello inglese contro gli americani
nella guerra d'indipendenza americana.
Gli inglesi furono sconfitti, ma Guglielmo IX - grazie ai consigli di Mayer Amschel Rothschild -
incassò molti soldi per questo noleggio, per esempio.
Quindi comincia questa storia con la storia bellica della vendita di armi,
una storia di vendita di armi sostanzialmente:
armi e munizioni, equipaggiamenti...
direi più che altro uomini...
... finanziamento delle campagne belliche.
Sì, diciamo soprattutto uomini, cioè eserciti - diciamo - affittati, in affitto alle grandi monarchie.
Questo comportò una certa mole di guadagni che dovettero essere reinvestiti
e nel frattempo Mayer Amschel Rothschild crebbe e si sposò con Gutlé Schnapper,
che era una... anch'essa una - diciamo - rampolla di una dinastia molto antica ebraica.
Tengo a precisare che i Rothschild nascono da un collegamento, da un legame
tra due importantissime dinastie molto antiche ebree che sono quella degli Worms e quella
- il nome qualcosa ti dirà -
degli Elkann e quindi i Rothschild nascono da questo connubio che era nato...
che si era verificato nel XVI° secolo e, appunto, con questo matrimonio Mayer Amschel
potenzia la sua - insomma - la sua capacità finanziaria e mette alla luce 10 figli:
cinque femmine e cinque maschi.
E i cinque maschi saranno poi i titolari delle cinque filiali che Mayer Amschel costruirà
nelle principali capitali europee andando a infilare alla direzione
di ognuna di queste capitali uno dei suoi figlioli.
Quindi - insomma - la dinastia dei banchieri continua.
Continua e direi che comincia così... tra l'altro io, dunque, per poter essere il più possibile legato
ad aspetti storici e storiografici ben chiari e dimostrati ho seguito la... ho studiato a lungo
le biografie ufficiali, soprattutto quella di Lotman, autorizzate dalla dinastia, dalla famiglia.
Ed è interessante perché - a mio parere - la biografia del Lotman lascia tra le righe
determinati aspetti che non approfondisce, ma che costituiscono quasi dei suggerimenti
per il lettore che voglia provare ad approfondire da solo.
È come se certe cose Lotman - essendo sotto gli occhi dei...
... dei riflettori...
... esatto, essendo sotto i riflettori - non potesse dirle e quindi, però lì apre degli spiragli.
Quali spiragli?
Beh! Nel senso che non riesco a fare un esempio particolare, ma molto spesso...
Beh! Un esempio sì.
Per esempio famosissima la questione di Napoleone della battaglia di Waterloo o
Waterloo - che si dica... o che si voglia dire - e quindi lo scontro tra inglesi,
tra il duca di Wellington che guidava le truppe inglesi e quelle napoleoniche che,
come effettivamente risulta, furono entrambi finanziati dalle due filiali
(una inglese e una francese) della banca Rothschild.
Significa che la banca francese Rothschild
(di cui era proprietario il figlio di Mayer Amschel più potente, cioè James
- James è un soprannome -, Jacob Rothschild)
finanziò le operazioni francesi, la banca Rothschild inglese di Nathan Rothschild finanziò quelle inglesi.
Poi, in realtà, che uno abbia vinto e uno abbia perso non importa
perché Napoleone perde, ma i francesi devono ripagare il debito di guerra agli inglesi e contraggono
un secondo prestito nei confronti dei Rothschild.
Mentre gli inglesi hanno da restituire i soldi che hanno ricevuto dai Rothschild inglesi.
Quindi è questa la grande idea iniziale: quella di finanziare entrambe le parti in gioco
vincendo comunque, che perda uno o perda l'altro i Rothschild vincono sempre.
Pazzesco!
Questa è una delle grandi idee del padre Mayer Amschel, ma aggiungo questo:
il Lotman ecco un'altra... ecco, si parlava degli spiragli, Lotman mette una serie di spiragli su questi punti
compreso la famosa circostanza per cui non solo i Rothschild guadagnarono in questo modo,
ma posizionandosi strategicamente al di sopra del campo di battaglia
riuscirono a conoscere per primi il risultato e quindi lo utilizzarono per - tra virgolette -...
oggi si direbbe "giocare in borsa" e ottenere ancora più guadagni.
E questo è uno spiraglio che lui da, anche se lascia a chi vuole controllare
la possibilità di farlo senza dirlo spudoratamente.
Ma un altro interessantissimo - secondo me - è quello delle cinque figlie.
Perché Lotman dice:
«Delle cinque figlie non abbiamo neanche il nome, tanto erano importanti i maschi rispetto alle femmine»,
la cosa è assolutamente falsa perché cominciando ad andare a cercare
nelle varie genealogie i nomi si trovano tutti.
E qual è il problema?
Qual è il motivo per cui non dobbiamo sapere i nomi o ufficialmente non si sanno i nomi?
Il motivo è che le cinque figlie vengono utilizzate -tra virgolette- dal papà per stabilire delle dinastie,
dei matrimoni dinastici con altrettante famiglie importanti.
Per esempio il caso di Henriette Rothschild che sposa un Montefiore e da questa alleanza
tra la famiglia Rothschild e la famiglia Montefiore
verrà fuori uno dei più grandi gruppi assicurativi del mondo: Alliance.
Ecco, questo è un esempio di come... qual era la questione?
Che il vero modo, il modo più autentico ed efficace per potenziare la dinastia e il patrimonio di famiglia
era quello di sposare le figlie a altri rampolli di dinastie potenti.
In questo modo si perdeva il cognome Rothschild perché solo in rarissimi casi e molto dopo
e nelle generazioni successive si mantenne anche nei matrimoni di femmine il doppio cognome.
Ma lì per lì si perdeva il nome Rothschild e quindi dava meno nell'occhio e il fatto che, per esempio,
quella determinata banca fosse dei Montefiore e non dei Rothschild come invece era proprio dovuto,
essendo dovuto questo al matrimonio dinastico.
Quindi, non soltanto c'è la dinastia ufficiale che mette i suoi rampolli nelle banche
e quelli hanno il marchio Rothschild, ma ci sono anche le femmine che,
tra virgolette, in forma "anonima" continuano, perché poi i soldi arrivano sempre da lì
e quindi riescono a costruire imperi - diciamo - sotto mentite spoglie.
Assolutamente.
Direi che forse questa sia la forza maggiore: quella delle alleanze matrimoniali.
Se questo mio scritto ha un merito - diciamo - di tipo più esclusivo,
questo è dovuto al fatto che sono andato a studiarmi
(ed è stato un lavoro piuttosto complesso)
le genealogie - in parte sono censurate, quindi non è così facile - che ricollegano
la famiglia Rothschild alle altre famiglie.
Per esempio su Internet tutti sostengono che i Rockefeller e i Rothschild siano parenti,
ma nessuno (che si siano imparentati fra loro)... ma nessuno ha mai dato la prova: io ci sono riuscito.
Perché poi spesso queste alleanze matrimoniali passano attraverso matrimoni intermedi
con famiglie che fanno - diciamo -, come nel caso dei Goldschmidt,
fanno da trade union tra due famiglie diverse, tra due dinastie diverse, diciamo in questo modo:
dando un po' meno nell'occhio.
Ma la cosa incredibile è che queste grandi alleanze matrimoniali si verificano
nella gran parte nella seconda metà dell''800 dando luogo a una vera e propria emergenza finanziaria.
Nel senso che non voglio certo scusare o giustificare Hitler, ma questa preoccupazione
di una Germania stracciata, distrutta dai Trattati di Versailles, umiliata,
impoverita al massimo, con un debito talmente grosso
(in cui queste famiglie c'entrano eccome),
gestito dai francesi apposta per far sì che i tedeschi non si risollevassero mai più,
"peccato" - tra virgolette -
(denunciato dallo stesso Keynes in fase di discussione di queste trattative)
in realtà queste alleanze così forti portarono alla situazione in cui poche famiglie
- particolarmente potenti e ricche e quasi tutte di matrice, diciamo, di origine ebraica -
avevano in mano il patrimonio... il grosso del patrimonio economico europeo.
E adesso la situazione è molto diversa?
Allora, la situazione io ritengo che sia molto peggiore, ma perché poi c'è stato lo sbarco
in America e i Rothschild, soprattutto in seguito alla Seconda guerra mondiale che provocò
una forma di persecuzione, anche se a livello più soft, anche nei confronti delle dinastie
ebraiche più potenti, fece sì che i Rothschild si cercassero dei prestanome per intestare
provvisoriamente le loro aziende, le loro banche ecc...
Ha - appunto - dei prestanome di religione cristiana così da non farsi soffiare il loro patrimonio,
così come prevedevano le leggi di Hitler.
Ma con questo tipo di situazione si misero - dopo aver messo al sicuro in questo modo le loro aziende -...
si misero al sicuro fisicamente spostandosi in America e spostarono lì il centro dei loro affari e del loro potere
conquistando letteralmente l'America ed, in questo momento, è chiaro che il polo Rothschild,
il grosso, ha sede lì, ha sede negli Stati Uniti.
Qui, dopo questi cinque figli che sono andati a fare i direttori di cinque filiali bancarie,
dopo le cinque figlie che si sono imparentate con i Montefiore ecc... ecc... ecc...,
come continua la storia?
Continua con - per esempio -... su 18 matrimoni dei nipoti 16 sono fra di loro, perché una volta...
Vanno un po' a seconda della situazione: ci sono generazioni che sono chiamate
a imparentarsi fra loro per riconsolidare il patrimonio e generazioni che sono, invece chiamate ad estendersi
- diciamo - mischiandosi - diciamo -...
... con altre...
... con altre dinastie.
Però sì, la faccenda è cresciuta molto.
Tutti gli eventi più importanti e soprattutto di tipo militare, ma non solo,
hanno avuto i finanziamenti Rothschild che significa prestiti che poi non si riesce a restituire e,
molto spesso, per poterli restituire si contrae un secondo prestito.
Vorrei chiarire.
Allora, le banche finanziarono i Re da molto prima: ricordiamo i Fugger con l'Imperatore Carlo V.
I quali Fugger diedero all'Imperatore una mole di denaro talmente grande
da non permettere più a lui di riuscire a restituirlo, ma condonarono il debito.
Perché?
Perché così importante... perché è così fruttuoso prestare denaro ai Re?
Perché c'è una garanzia importante: il Re si rivale...
Può battere moneta, poi alla fine?
Può battere moneta.
E si rivale, attraverso il sistema... l'imposizione fiscale sui cittadini.
Sono i cittadini che pagano il debito, in qualche modo, finché si riesce, finché si può.
Questa fu l'idea che rese ricchi Peruzzi, i Medici (che addirittura gestivano le decime
della Chiesa, oltre che tutti i proventi delle indulgenze).
E questo ti fa pensare a quanto stesse sulle palle ai Medici uno come Lutero,
che sganciò tutto quel mercato tedesco dal resto del sistema finanziario.
Ma questa era un'idea sicuramente vincente.
Ma i Rothschild fecero di più: riuscirono ad avere la vera idea geniale, che non è solo quella di prestare
al ricco o al Re sapendo che in questo modo è più facile che restituisca e sapendo
che puoi fissare delle garanzie sul prestito, tali da poter ottenere delle ricchezze
in più notevoli, ma i Rothschild chiesero, cominciarono a chiedere
- e questa, ripeto, è l'idea nuovissima -
come garanzia in cambio di un prestito la gestione del sistema finanziario del Paese.
Questo è il grande... e da lì nascono le banche centrali che da appena nascono...
dal momento stesso in cui nascono sono già private, perché...
Aspetta, spieghiamolo meglio che questo passaggio mi sembra veramente interessante.
Questo passaggio è fondamentale!
Fino ai Rothschild i grandi banchieri - diciamo così - prestavano soldi,
prestavano denaro ai Re sapendo che molto più che le persone - diciamo - meno ricche
avevano la possibilità, avrebbero avuto la possibilità di restituire.
I Rothschild incominciarono a chiedere come garanzia la gestione del sistema fiscale di uno Stato.
Per esempio, che ne so, la gestione del debito pubblico.
Gli Stati, nel momento in cui emettevano dei Titoli, chiedevano ai Rothschild...
davano delle cartelle da 100 Franchi - per esempio -, venivano vendute ai Rothschild a 90
e i Rothschild le mettevano sul mercato (per i vari risparmiatori) a 95:
incassavano subito 5 Franchi per ogni cartella!
Ecco, in questo modo, gestendo la finanza pubblica, i Rothschild diventarono potentissimi!
E quando poi furono pronti riuscire a tenere in mano direttamente degli Stati.
Un esempio fra tutti che è sconvolgente e che normalmente - come al solito -
non si racconta nei libri di storia.
E faccio ancora un inciso e lo scrivo nella quarta di copertina.
Il nome dei Rothschild non compare in nessun libro di storia dei nostri studenti,
eppure nessuna famiglia è stata così determinante per tutti gli avvenimenti degli ultimi tre secoli.
Questo ti dà l'idea, no?
Nell'era dei social in cui, in realtà, avere più amici e più seguito sembra significare avere
più potere, più fama, in realtà è l'opposto.
Chi veramente conta non si conosce, non si sa chi sia.
Spesso fanno degli articoli sui miei libri e quando parlano dei Rothschild
non sanno neanche scrivere il nome.
E stiamo parlando della famiglia che assolutamente ci gestisce, gestisce la nostra vita a tutti i livelli.
Ecco, dicevo, un evento come - per esempio - quello della fine della guerra franco-prussiana
(ricordiamo è la madre di tutte le guerre perché è l'origine poi della Prima
e quindi della Seconda guerra mondiale), ma alla fine della guerra franco-prussiana, nel 1871,
la Francia è invasa ed è totalmente in mano ai tedeschi, che banchettano a Versailles,
Bismarck ha in mano tutti i palazzi più importanti, addirittura l'unificazione della Germania
viene celebrata a Parigi (a Versailles) e quindi i tedeschi stanno facendo quello che vogliono:
spadroneggiano sul territorio francese.
Bene, a un certo punto i tedeschi dicono:
«Andiamo via, ma andiamo via se ci pagate».
Perché la gente non lo sa, ma le guerre hanno sempre poi un esito che è sempre finanziario:
chi perde paga, chi vince impone la sua moneta e cose del genere.
Allora, Bismarck dice:
«Andiamo via: se ci date 200 milioni di Franchi andiamo via da Parigi, ma se ci date...»
(lì per lì aveva chiesto qualcosa, se non ricordo male come 35 miliardi di Franchi,
poi si mettono d'accordo su 5 miliardi)
«...se ci date 5 miliardi di Franchi liberiamo l'intero territorio e ce ne andiamo».
La Francia non aveva questi soldi!
Per giunta il Re (scacco matto) era stato Napoleone III,
era stato addirittura catturato dai tedeschi: era prigioniero.
Quindi non c'era nemmeno un Re e una monarchia che potesse gestire la cosa.
La Francia non aveva i soldi da consegnare a Bismarck e ai tedeschi per sgomberare, ma i Rothschild sì!
E quindi i Rothschild arrivano, tirano fuori gli assegni, stabiliscono un pagamento a rate
e, da quel momento in avanti, la Francia è in mano ai Rothschild!
Perché sono i Rothschild ad averla salvata e, in qualche modo, ad averla ricomprata ai tedeschi.
Questo è un esempio eclatante che non viene mai preso in considerazione
ed è l'esempio caratteristico di come funzioni poi la gestione di una banca che,
pur sempre privata di una banca - appunto - nazionale e di una banca centrale
rispetto alla nazione di cui amministra l'economia.
Che poi, alla fine, mi viene in mente il meccanismo odierno degli specialisti del debito.
Sai chi sono gli specialisti del debito?
Sono quelle grandissime banche d'affari che hanno il diritto di comprare i Titoli di Stato
quando lo Stato emette i Titoli, appunto.
E li possono comprare solo loro e possono rivenderli poi alle banche più piccole e da qui,
poi ai singoli risparmiatori.
Lo Stato, ancora oggi, deve vendere agli "specialisti del debito" - chiamati così -,
ma in realtà le grandissime, i grandissimi poli industriali delle grandi banche...
... finanziari...
... finanziari, che solo loro hanno diritto di...
Qui probabilmente deriva questo meccanismo da quello che hai descritto storicamente tu.
Sono loro, sono assolutamente loro!
E tieni presente che, laddove è non facilissimo, ma insomma possibile dimostrare la partecipazione,
il coinvolgimento, anzi la direzione - insomma - dei Rothschild
rispetto agli avvenimenti storici degli ultimi - insomma -... del '700/'800.
Quando ci si avventura nel '900 e soprattutto quando si comincia a parlare di oggi
la questione diventa impossibile perché con questo meccanismo
per cui non c'è più un nome che possa figurare come proprietario di un'azienda,
ma sono sempre aziende che hanno in mano altre aziende e l'azienda "A" ha un tot di azioni dell'azienda "B"
e controlla l'azienda "B", ma l'azienda "B", nello stesso momento, ha azioni dell'azienda "A"
e controlla l'azienda "A" in una situazione di tale impossibilità di comprensione
che la stessa finanza non ci capisce niente!
Il risultato è che la situazione attuale è difficilissima da gestire... da comprendere (chiedo scusa).
È difficilissimo da comprendere.
Vabeh! Poi noi se sbagliamo a fare la dichiarazione dei redditi finiamo in galera, però...
ma anche questo è un altro discorso: populista!
Certo, certo. E via di seguito.
Ci sono tantissimi esempi, un esempio eclatante
è quello relativo alla nascita della Federal Reserve, no?
Perché il famoso crollo della Borsa del '29 aveva già avuto delle anticipazioni notevolissime
e nel 1910 c'era stato un crollo già notevole "salvato" - tra virgolette - dalla famiglia Morgan.
Perché poi questo libro si intitola "Rothschild e gli altri"
perché la prima parte è dedicata alla storia dei Rothschild e poi,
come una specie di enciclopedia delle dinastie più potenti ci sono i nomi...
la storia in breve delle altre più importanti (e non tutte) dinastie collegate, imparentate con queste.
E c'è un bel... una bella immagine in cui ci sono le reti di tutti i collegamenti
con tutte le date dei matrimoni e si capisce, si ha un'idea d'insieme abbastanza notevole.
Ma, per esempio, quando proprio nel 1910 a Jekyll Island c'è una importante riunione
tra tutti i principali banchieri americani, e quindi ci sono i Warburg, ci sono i... Warburg,
si diceva in tedesco...
Faccio un inciso: i Warburg sono quelli che finanziarono il progetto Paneuropa di Kalergi,
è in collegamento anche con la nascita degli degli Stati Uniti d'Europa. Cioè..
E non solo: sono i proprietari della "IG Farben", quella che gestiva... in cui lavoravano gratuitamente
gli ebrei del campo di concentramento di Auschwitz.
Cioè, parliamo di una famiglia ebrea che gestiva un enorme colosso chimico
che poi diventerà una delle parti della "Bayer" (sempre di proprietà di questa famiglia),
gestiva questa grande azienda chimica vicino ad Auschwitz beneficiando della manodopera gratuita
dei prigionieri ebrei di Auschwitz (questo da un'idea).
Tra l'altro azienda che nel periodo in cui - appunto - c'era lo smantellamento
delle aziende da parte degli ebrei che rischiavano di dover consegnare tutto a Hitler
aveva utilizzato come prestanome, ed era stata gestita per un certo periodo, dai Rockefeller.
Dunque gli americani di Rockefeller gestivano la fabbrica in cui ad Auschwitz gli ebrei andavano
a lavorare gratuitamente.
È pazzesco, non si può credere! Dei conflitti d'interesse notevoli.
Ecco, queste sono questioni... e sì: ma d'altra parte Hitler che bombardava Londra
con le bombe della Ford - no? - americana.
Allora, il discorso qual è?
Che un conto è parlare di leggende, ma qui c'è una Commissione ben precisa,
la Commissione Pujo, che... e ci sono i verbali, assolutamente sotto gli occhi di tutti,
consultabilissimi e in cui si denuncia un gigantesco conflitto di interessi,
si denuncia che il grosso del patrimonio nazionale americano è nelle mani di pochissimi banchieri privati.
E questi sono quelli che a Jekyll Island si riuniscono e, proprio in virtù della grave situazione,
del grave rischio di tracollo finanziario che sta vivendo l'America in quegli anni,
progettano questa Federal Reserve.
C'è un problema, che tre di loro - tre banchieri di loro - sono contrari alla nascita di una banca centrale privata
perché sono convinti che la banca centrale debba essere dello Stato.
È il motivo per cui - per esempio - è scoppiata la guerra americana... d'indipendenza americana.
Altro che il tè! Gli americani volevano una sovranità monetaria, volevano una propria
moneta di Stato staccandosi da quella inglese (è questa la verità).
E allora cosa accade?
Si riuniscono.
Questi tre banchieri sono contrari all'idea - dicevo - di una banca,
una Federal Reserve, una banca centrale in mano ai privati.
Sono gli unici tre che votano contro e due anni dopo sono i tre banchieri che muoiono sul Titanic.
Nel 1912 si verifica quel terribile incidente che - tra l'altro - funziona esattamente come descritto
(per una serie di parametri e di coincidenze compreso il nome del transatlantico),
esattamente come descritto in un romanzo della fine dell''800, del 1898.
Tutto va - in qualche modo - oserei dire da copione (adesso faccio proprio il complottista),
ma nel 1912 questo transatlantico finisce contro quel famoso...
con quell' iceberg... e muoiono i tre che erano oppositori di questa banca privata.
L'anno successivo (il 1913) nasce incontrastata e privata la Federal Reserve.
Quindi diciamo: un iceberg controllato dai Rothschild!
Però può sembrare, ma sono quelle coincidenze che poi - voglio dire -...
Però diciamo: non spingiamoci... già... già questo questo blog è tacciato...
adesso la teoria dell'iceberg cospirazionista no!
Beh! sappi che...
Però è una curiosa coincidenza, insomma.
Questa teoria è stata, per esempio, è stata presa in considerazione da "Focus Storia" del marzo del 2017.
Quindi, voglio dire, non è una cosa...
E - tra l'altro - è lo stesso numero in cui compaio anch'io tra.. all'interno di un altro articolo
tra gli studiosi dei Rothschild.
Ecco, direi, però che c'è anche un altro fatto importante:
questa compagnia del Titanic che appunto aveva in mano questo e altre grandi imbarcazioni
era di proprietà della famiglia Morgan (imparentata con i Rothschild)
e John Pierpont... e John Pierpont Morgan aveva fissato la suite, la cabina principale
super lussuosa del transatlantico (tra l'altro fu un viaggio epocale:
le principali famiglie più ricche del mondo si prenotarono una camera per fare questo viaggio...
Non mi dire che rinunciarono all'ultimo.
Rinunciò all'ultimo! All'ultimo momento arrivò la disdetta da parte di John Pierpont Morgan
che non salì, quindi, su quella nave.
Va bene, bisogna dirlo a Kate Winslet e a... come si chiama?
Leonardo Di Caprio che devono riaggiornare il film.
Direi di sì, anche se comunque le produzioni... cioè, questi signori non hanno in mano
le banche solo: hanno in mano le industrie, hanno in mano le compagnie cinematografiche,
hanno in mano le case editrici, l'"Hachette", che è una delle più forti al mondo, è dei Rothschild.
La "Parsons", che scrive libri, che praticamente gestisce quasi tutta l'editoria scolastica,
è in mano ai Lazard che sono stati a lungo nemici, rivali dei Rothschild.
Che poi ci si sono avvicinati scambiandosi praticamente i Presidenti dei Consigli di Amministrazione.
Quindi, in questo momento, la situazione è gestita in modo egemonico è già
- in qualche modo, no? - un eufemismo.
E quindi il mio stesso libro, nonostante stia vendendo parecchio, fa molta fatica
a finire nei circuiti grossi proprio perché i circuiti grossi...
Amazon è dei Morgan, cioè i circuiti grossi sono in mano a queste famiglie.
Senti, ma con tutti questi soldi, questi Rothschild, hanno fatto anche delle opere di bene
o soltanto finanziato guerre?
Assolutamente sì!
Intanto è una prassi che normalmente le mogli facessero beneficenza o cose del genere.
Ma investirono, furono grandi mecenati: investirono in quadri e in opere d'arte.
Più di 40 mila opere, in questo momento, al Louvre sono di proprietà della famiglia Rothschild.
Quindi, quando paghi il biglietto, in realtà stai pagando il biglietto a questa famiglia.
E - per esempio - la loro bella vita da mecenati che gli storici del tempo della fine '800
criticavano o comunque stigmatizzavano sostenendo che, per esempio, Jacob Rothschild,
cioè James, il capo della filiale francese (e il più potente fra i cinque fratelli),
fosse più potente, più ricco dello stesso Luigi XVI e di quanto era a suo tempo Luigi XVI e quindi dice:
se fosse vissuto il tempo di Luigi XVI lo avrebbe direttamente messo in ombra.
Ecco, dicevo, la moglie di James Rothschild - per esempio -
è dipinta in uno dei più importanti quadri del pittore francese Ingres e prendeva lezioni di pianoforte
dallo stesso Chopin, direttamente.
James Rothschild commissionò molte opere a Rossini, di cui era un estimatore.
E il famoso film "Monument men" è vero: la storia di questa ricerca delle opere,
di opere d'importanza enorme che Hitler e Gehring collezionavano, avevano requisito dal Louvre è vera.
Gli americani dovettero approntare una squadra apposta di storici dell'arte, ma soldati,
che andarono a recuperare queste opere.
Per esempio, piccola curiosità di cui si parla anche in questo libro, il bellissimo l'"Astronomo",
il quadro di Vermeer, dietro sulla tela ha inciso una piccola svastichetta perché era uno dei preferiti
di Hitler e l'aveva lì in casa.
Ecco, gli americani dovettero recuperarli, furono... erano stati nascosti dai tedeschi
e in miniere di salgemma ecc..., ma quel film termina - appunto -
in qualche modo lodando questo recupero che portò alla restituzione delle opere
al museo di Parigi, ma c'è una frase finale che dice:
"La gran parte di queste opere facevano parte di una collezione privata".
Ecco, la collezione privata non si dice qual era, ma era quella dei Rothschild.
E poi, magari, potremmo occuparci di infrastrutture, perché immagino che i soldi
si possano anche investire per creare cose.
Ecco, una delle prime intuizioni dei Rothschild, inizialmente soltanto interessati all'aspetto
economico-finanziario del prestito e della gestione - appunto - delle finanze degli Stati
fu quello di investire... i primi investimenti furono, per esempio, nelle ferrovie.
I Rothschild ebbero prima degli altri l'intuizione che quello sarebbe stato il grosso affare.
E non dimentichiamo che siamo alla fine della seconda rivoluzione industriale: è nato il petrolio,
ma c'è anche chi come... non è che sia nata... è nata lì, sono nati i primi motori a scoppio
e quindi l'importanza del petrolio è fondamentale, ma nello stesso momento sta impazzando
- diciamo - l'idea delle ferrovie e i Rothschild cominciano a coprire l'Europa di ferrovie.
Per esempio nei libri di testo nostri a scuola si dice che Cavour fece, coprì il Piemonte di ferrovie
(il Piemonte aveva più ferrovie che l'intera Nazione, che l'intera penisola italiana).
E coprì il Piemonte di ferrovie, ma non si sa perché le ricorse a mano d'opera e a capitali
e ad aziende straniere.
Sì, ma queste aziende straniere, questi capitali erano dei Rothschild
e possiamo anche dire il perché: perché Cavour fa l'Italia attraverso... contraendo un debito
(che serve per pagare le varie operazioni militari)... contraendo un debito con James Rothschild,
con i Rothschild di Francia.
E siccome il debito era altissimo e Cavour non era in grado di pagarlo contrasse un secondo debito
con i Rothschild di Napoli per pagare il primo debito.
L'Italia nasce già indebitata con i Rothschild senza essere riuscita più a liberarsene.
Ebbene, le ferrovie dei Rothschild coprono l'Italia, ma vanno avanti verso Oriente,
in tutta l'Europa centro-settentrionale.
Si ingaggia, per un certo periodo, uno scontro tra Rothschild e i Pereire
(altra famiglia ebrea di origine portoghese)
che, invece ebbero la cattiva intuizione di costruire le nostre ferrovie, ma nel sud Italia.
Cattiva perché le ferrovie costruite al nord hanno uno sviluppo infinito verso oriente,
quelle al sud terminano col mare e non si può procedere.
Vennero boicottati e, con operazioni di Borsa, ridotti sul lastrico dai Rothschild.
E poi i Rothschild continuarono in modo indisturbato la produzione di ferrovie e questa è - in realtà -
di nuovo una cosa che non è mai ben sottolineata, una delle motivazioni della Prima guerra mondiale.
Perché quella Serbia in cui si verifica l'attentato di Sarajevo nei confronti dell'erede al trono imperiale
Francesco Ferdinando, in realtà, si era messa contro, si era messa di traverso i propositi di Rothschild
di far passare le ferrovie sul suo territorio per quella famosa Berlino/Baghdad.
Che esiste, ormai, ma che esiste proprio grazie alla Prima guerra mondiale che ha ridimensionato
i serbi e nelle trattative di pace ha permesso che, alla fine, si predisponessero
ad accettare questo passaggio.
Quindi, tutta questa storia che tu hai raccontato - dal punto di vista dell'interesse del blog,
che spesso ha uno sguardo un po più economico, finanziario sulle dinamiche e le vicende degli Stati -
rileva che gran parte dei guai degli Stati, da come mi pare semplicisticamente di capire,
deriva dal fatto che per compiere degli investimenti, per spendere, per pagare pensione e stipendi,
per costruire cose, ha bisogno di chiedere dei soldi a qualcuno che in qualche maniera glieli da,
a patto che gli faccia dei favori o gliene restituisca di più.
È un meccanismo che noi diamo per scontato, oggi, perché qualunque giornalone,
qualunque commentatore dice:
«No! È così e questo non si mette in discussione. Se lo fai vuol dire che non sei capace di capire,
non hai studiato, cioè non studiato».
Però è un meccanismo che potrebbe benissimo essere giudicato sbagliato,
magari un giorno qualora dovessimo capire che effettivamente i soldi sono un servizio
non sono una proprietà di qualcuno, ma un servizio che serve a sviluppare i beni della collettività,
insomma, come il sangue nella circolazione di un individuo.
Sarebbe curioso se qualcuno ti dicesse: «Ti do un po' più di sangue se tu me ne dai domani».
Mah! Guarda, direi che più che giusto o sbagliato è inevitabile: è questo che la gente non capisce!
Quando una Nazione nasce coi soldi di una famiglia, quella Nazione deve per forza
venire a patti con questa famiglia e deve cominciare ad accettare che il denaro
che mette in circolazione sia prestato da questa famiglia: è tutto lì!
Cioè, quando si dice:
«Ma perché i nostri politici sono arrivati - che ne so - al divorzio della Banca d'Italia
nei confronti - no? - del Ministero del Tesoro.
Perché si è verificata questa sudditanza della nostra economia a banche private?»
Ma perché siamo nati con questa sudditanza!
Ricordiamoci che noi abbiamo - per esempio - un debito da pagare nei confronti degli
americani, soprattutto delle loro banche, in seguito alla "liberazione" - tra virgolette -
degli americani ed è quel famoso 8 settembre.
Questi sono debiti effettivi che non si possono...
che non si possono - diciamo così - estinguere facilmente e che provocano una situazione
di sottomissione di una Nazione nei confronti delle logiche superiori delle nazioni vincitrici.
E non a caso mi sono occupato di Moro e non a caso Moro fu quello che cercò
di bloccare questa situazione di forte sudditanza dell'Italia nei confronti dell'America e delle sue banche
attraverso questo discorso della Trilateral - che abbiamo già affrontato - Moro cercò
di evitare una situazione che però era congenita, era in qualche modo connaturata
alla nostra stessa... alla nostra stessa Nazione.
Ecco, tu hai toccato un tema molto interessante, perché noi che siamo usciti sconfitti
dalla Seconda guerra mondiale abbiamo firmato dei patti, in virtù di questa sconfitta.
Questi patti mi pare che siano tuttora un segreto di Stato (nel senso che non si possono conoscere).
Tu dici che oltre a questi patti abbiamo anche un debito nei confronti delle potenze vincitrici
che evidentemente ci hanno messo sul conto le armi o la benzina dei carri armati, non lo so.
E questo debito da quale parte della storia si evince che esiste?
Ecco, appunto, di questo debito non ci sono molte tracce proprio perché già solo
- che ne so - l'armistizio di Cassibile (che è quello dell'8 settembre)
rispetto alle questioni economiche e - diciamo - di natura più pratica,
a parte la questione proprio militare stretta stretta dell'esercito italiano
che di colpo diventa agli ordini di quello americano, cioè rimanda nell'articolo 12 a altre considerazioni,
accordi che verranno fatti separatamente e che non sono facilmente consultabili.
Quindi, in realtà, gli americani arrivano e, in realtà, impongono una loro valuta - per esempio -
una loro moneta, tra virgolette, "di guerra", una moneta di occupazione.
Ecco, da lì in avanti pensa che ormai ci troviamo, poi nella situazione della guerra fredda
e quindi noi dobbiamo sottostare a delle logiche che sono quelle della NATO
e in cambio c'è questo Piano Marshall che ci permette di ricostruire.
Ecco, la questione del Piano Marshall è fondamentale e cioè se tu accetti i soldi
da qualcuno come unica possibilità per vivere devi fare quello che vuole lui.
E non a caso il gran casino scoppia, poi dal crollo del Muro di Berlino e quindi dall'inizio degli anni '90
quando - in realtà - cessano i finanziamenti americani perché non c'è più il problema
di contrapporsi all'Unione Sovietica.
È lì che comincia mani pulite e tutto il disastro, e una situazione di tensione fortissima,
e la questione del finanziamento ai partiti che diventa un problema enorme perché,
fino a quel momento, era tutto facile grazie a questi soldi americani.
Tra l'altro le cinque capitali designate da papà Mayer Amschel in cui va a inserire...
spedisce, insomma, i suoi cinque figli per le sue... per le rispettive filiali,
tra le cinque capitali c'è Napoli, non c'è Torino, non c'è Milano: c'è Napoli.
E questo a dimostrazione del fatto che all'inizio dell''800 e, in realtà, fino alla presa del Regno di Napoli
da parte di Garibaldi, Napoli era estremamente più potente e più ricca di Torino.
Il patrimonio finanziario del Regno di Napoli era venti volte quello del Regno Sabaudo
e tre quarti dell'intero patrimonio della penisola italica.
Questo da un'idea, di nuovo, di quante sono le distorsioni che vengono operate nei libri di testo.
Per fare un esempio di come la pensassero i Rothschild rispetto all'importanza che avesse il loro prestito
nei confronti di un intero Stato e, soprattutto, che cosa volessero in cambio,
ecco ti leggo questa dichiarazione che nel 1830 viene fatta da James Rothschild in occasione
della neutralità ottenuta dal Belgio.
Il Belgio ottiene l'indipendenza e poi la neutralità l'anno successivo e James dice
- spiegando questa cosa ai suoi soci -:
«Alla soluzione della questione belga seguirà una forte richiesta di fondi.
Dovremmo approfittare di quel momento per diventare padroni assoluti delle finanze di questo Paese».
Pietro Ratto, "I Rothschild e gli altri" e su questo libro, che immagino
che ci siano tantissime altre informazioni in più derivanti dalla tua ricerca.
Pietro Ratto, grazie per essere stato ospite di byoblu.com.
Ci vediamo la prossima volta, tanto ormai sei di famiglia.
D'accordo.