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Buongiorno a tutti gli amici del blog di Beppe Grillo, sono Rafhael Rossi, sono un tecnico
specializzato nelle raccolte differenziate e in particolare nelle raccolte differenziate
porta a porta che sono quelle che permettono di raggiungere i risultati più interessanti
di raccolta. Oggi vi racconterò quello che è lo stato
dei rifiuti in Italia, ma soprattutto quelle che sono e possono essere le migliori pratiche
che i territori, i comuni, gli amministratori possono mettere in opera per riuscire a raggiungere
risultati di raccolta differenziata importanti, sì perché la differenziata, dividere i materiali
è il modo per poterli avviare effettivamente a recupero, invece mescolati tutti insieme
e andando a smaltimento sia che vadano all’inceneritore, sia che vadano alla discarica, sono fonte
di inquinamento in un caso rischia di andare nella terra, nell’altro caso rischia di
andare nell’aria, ma in tutti i casi è uno spreco e il rischio di un inquinamento.
Invece dividendo i materiali si riesce effettivamente a dare loro nuova vita.
La maggioranza della quantità di rifiuti che viene prodotta dagli italiani ancora va
a finire in discarica, purtroppo la raccolta differenziata in Italia ha raggiunto risultati
importanti intorno al 25%,ci sono regioni nelle quali c’è già una media a livello
regionale superiore al 50% di raccolta differenziata e regioni che purtroppo stanno ancora intorno
al 10% di raccolta differenziata, sono tutti dati molto recenti, perché fino a pochi anni
fa si pensava impossibile fare risultati di raccolta differenziata attorno al 50/60% in
grandi città, ma solo in piccoli comuni, oggi tutte le grandi città italiane o quasi
hanno sviluppo sistemi di raccolta differenziata a porta a porta, riuscendo a raggiungere risultati
intorno al 50/55 anche 60% di raccolta differenziata, proprio qui a Torino c’è circa una metà
della città di Torino che con la raccolta porta a porta raggiunge il 60% di raccolta
differenziata, nella stessa Roma fu attivato qualche anno fa un quartiere della città
che raggiunse il 65% di raccolta differenziata, a Napoli una città molto, molto complessa
sia dal punto di vista sociale che anche urbanistica, sono stati raggiunti risultati eccellenti
nelle zone in cui è partito il porta a porta, anche in quel caso attorno al 65% di raccolta
differenziata. L’ultimo quartiere in cui è stato attivato
questo sistema, il quartiere di Scampia, quindi un quartiere difficile della città dal punto
di vista sociale, si è arrivati al 64% di raccolta differenziata, quindi risultati eccellenti
dal punto di vista quantitativo, cioè tanta raccolta differenziata, ma anche una buona
raccolta differenziata se fatta con attenzione e con sistemi di raccolta di tipo domiciliare.
Questi sistemi in cui vengono dati dei contenitori alle famiglie, oppure ai condomini, quindi
al numero civico, sono quelli che permettono anche di fare una migliore qualità di raccolta
differenziata anche perché questo sistema permette di premiare chi si comporta bene
e di richiamare all’ordine, anche di sanzionare chi invece non fa correttamente la raccolta
differenziata, questa è una delle principali qualità del sistema di raccolta di tipo porta
a porta. Quelle che vi ho detto sono alcune belle,
lodevoli eccezioni, vi dicevo Napoli ha raggiunto nelle zone in cui ha attivato il porta a porta
il 60% di raccolta differenziata ma sulla sua intera città oggi è circa il 22, Torino
vi dicevo prima è al 60% laddove ha attivato il porta a porta, ma su tutta la città è
solo al 40%, quindi la situazione italiana è proprio a luci e ombra, a macchia di leopardo,
con delle realtà virtuose che raggiungono anche il 75/80% di raccolta differenziata
e invece delle realtà nelle quali proprio si sprofonda a raccolte differenziate intorno
al 10% e questo comporta complessivamente che ogni anno sprechiamo decine di milioni
di metri cubi di discarica, circa 20 milioni di metri cubi di discarica vengono sprecati
ogni anno, lasciando in realtà un problema alle generazioni che verranno, che si troveranno
un domani a dover bonificare tutti questi spazi che noi abbiamo sprecato.
E’ molto importante sviluppare le raccolte differenziate e è molto importante che gli
amministratori di tutti i comuni, attivino percorsi virtuosi di raccolta non solo delle
frazioni secche, quelle che raccoglie il Conai, quindi non solo il vetro, non solo gli imballaggi
in plastica, non solo l’alluminio, tutte le frazioni dei consorzi di filiera, ma anche
la raccolta dell’umido organico, gli scarti da cucina, perché è molto facile comprendere
come una mela passi dal nostro piatto tramite la raccolta differenziata diventare di nuovo
terriccio, lo fa la natura da sempre e si tratta semplicemente di farlo in un processo
industriale, è meno immediato comprendere come invece quella mela, se mandata insieme
con tutti gli altri rifiuti, diventi un fattore prepotente di inquinamento, perché si mescola
con pile, con tante altre piccole cose che noi produciamo e che possono essere inquinanti,
allo stesso modo quella mela, se mandata all’inceneritore è fatta d’acqua e quindi bruciarla costa
dell’energia invece che renderla. Per questo che è molto importante che i comuni italiani
sviluppino la raccolta differenziata dell’organico, degli scarti da cucina, anche perché l’Italia
oggi è ancora un paese che importa compost dall’estero, sia per la florovivaistica
ma anche quello che usiamo a primavera quando piantiamo il geranio, quando andiamo a comprare
quel terriccio è interessante vedere come proviene dall’estero.
Il caso di Torino è molto interessante e ci tengo a farlo vedere perché Torino ha
avuto dal 1995 al 2010 una crescita delle raccolte differenziate da circa il 2% a circa
il 42%, una crescita che se vista così, potrebbe sembrare una crescita graduale, un po’ alla
volta, di anno in anno piccoli sforzi che producevano risultati. Questi dati ufficiali
del Comune di Torino sono molto interessanti perché ci fanno vedere come su questo grafico
le raccolte differenziate dei quartieri in cui il sistema era attivato con il porta a
porta sono attorno al 60% di raccolta differenziata, lo vedete qui negli istogrammi verdi, mentre
i quartieri in cui il sistema era attivato con raccolta differenziata stradale, ha una
media solo del 25/30%, questo ci dice come i sistemi di raccolta influiscono molto sui
risultati che si vanno a determinare e quindi che i sistemi di raccolta domiciliari o porta
a porta, danno risultati eccellenti di raccolta differenziata.
Vi sono poi altri comuni che hanno dato un obiettivo ancora più ambizioso rispetto alla
raccolta differenziata, voi sapete la raccolta differenziata ha degli obiettivi posti dall’Europa
del 65% di raccolta differenziata e del 50% di riciclaggio effettivo, l’Europa dice
che non basta fare la raccolta differenziata, ma bisogna anche fare riciclaggio di tutto
quello che si va a raccogliere in modo differenziato, ci sono dei comuni che oltre a questi obiettivi
pure ambiziosi se ne sono dati un altro, un obiettivo estremamente ambizioso, l’obiettivo
rifiuti 0, un obiettivo che è politico ovviamente, che è quello di dire: “Lanciamo il cuore
oltre all’ostacolo” e troviamo il modo di concepire i rifiuti residui, quindi i rifiuti
da portare a smaltimento, quello che non riusciamo proprio a differenziare, come degli errori
di progettazione, andiamo a riprogettarli in maniera tale che non esistano più e non
costituiscano più un impatto negativo sull’ambiente, l’obiettivo di lungo termine è arrivare
a una società nella quale non ci siano più rifiuti da mandare a smaltimento, ma tutte
le cose siano riusabili, riciclabili, recuperabili. Raggiungere rifiuti 0 vuole dire dopo che
si è fatta la raccolta differenziata ai massimi livelli possibili, dopo che si sono fatte
iniziative di prevenzione e riduzione dei rifiuti come contrastare l’acqua in bottiglia,
dopo che si sono fatte tutte queste azioni, ragionare sul rifiuto residuo.
Faccio parte del comitato scientifico di “Rifiuti 0” costituito dal Comune di Capannori e
ogni anno ci riuniamo per capire quali sono quei rifiuti che dobbiamo porci l’obiettivo
di non produrre più, un anno si è lavorato sui pannolini, un anno si è lavorato sui
tessili, un anno si è lavorato sulle cialde del caffè. E’ stato straordinario vedere
come questi piccoli rifiuti che diventavano molto grandi nel momento in cui si era già
riciclato tutto il resto, potevano essere effettivamente riciclati, in certi casi addirittura
riusati, come le cialde da caffè potevano essere effettivamente avviate a riciclaggio
se fatto questo con la collaborazione delle aziende produttrici.
Tocchiamo adesso il problema dei costi dei servizi di raccolta porta a porta, perché
con questo riusciamo anche a capire perché non è sviluppato dappertutto, per farlo dobbiamo
dividere il costo del servizio di raccolta rifiuti in due voci: da una parte il costo
della raccolta, il costo che paga gli uomini e i camion che raccolgono i rifiuti, dall’altra
parte il costo dello smaltimento, il costo che serve a mandare in discarica o all’inceneritore
i rifiuti indifferenziati raccolti. I sistemi di raccolta porta a porta, come ve li ho spiegati
prima, hanno dei costi di raccolta più alti perché ovviamente sono contenitori più piccoli,
più numerosi e che stanno presso le famiglie o presso i palazzi e non per strada, quindi
raccoglierli costa obbligatoriamente un po’ di più, però normalmente generano risultati
di raccolta differenziata eccellenti come quelli che abbiamo detto prima, che quindi
invece di mandare in discarica 75 su 100, mandano in discarica solo +25 su 100, quindi
se lo smaltimento costa tanto come costa tanto ormai in tante parti d’Italia, la raccolta
porta a porta, diventa conveniente. Se invece lo smaltimento costa poco come nelle vecchie
discariche o nei vecchi inceneritori autorizzati tanto tempo fa o che magari non hanno gli
standard ambientali degli ultimi inceneritori, può succedere che la raccolta differenziata
porta a porta non sia il sistema più conveniente dal punto di vista economico e che quindi
bisogna farla solo per un motivo di tipo ambientale e di tipo civico ma non per un motivo di tipo
economico, questo è anche il motivo per cui in alcune parti d’Italia non si fa e alcuni
amministratori dicono che non si fa perché costerebbe troppo.
È importante dire a questi amministratori: costerebbe troppo ma contabilizziamo costo
di raccolta e costo di smaltimento. La prospettiva quindi delle raccolte differenziate
è quella nel breve termine di fare in tutta Italia quello che è stato fatto dalle migliori
esperienze italiane, quindi di estendere il best practice questo ci permetterebbe nel
giro di pochissimo tempo mesi o pochissimi anni di raggiungere su scala nazionale anche
il 60/70% di raccolta differenziata, tenete conto che alcune regioni italiane, come il
Piemonte o come il Veneto hanno già delle medie di raccolta differenziata attorto al
50% e quindi facilmente si possono portare risultati di questo tipo a tutta l’Italia
e migliorare ulteriormente. L’obiettivo del medio termine invece può
essere quello di azzerare i rifiuti non riciclabili. Quindi quello che possono fare i cittadini
è controllare il loro comune, fare la raccolta differenziata a casa loro e controllare che
il loro comune faccia correttamente la raccolta differenziata, verificando le percentuali
di raccolta che il loro comune raggiunge e ricordando agli amministratori che la legge
e tutte le direttive europee pongano il 65% di raccolta differenziata come obiettivo minimo
e il 50% di riciclaggio effettivo complessivo dei rifiuti, quindi quello che devono fare
i cittadini e quello che devono fare gli amministratori è vegliare a che questi risultati siano effettivamente
raggiunti. E ricordiamoci che per tutto questo e per
il nostro ambiente è necessario passare parola!