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Buongiorno a tutti, siamo nella relazione de Il Fatto Quotidiano perché questo passaparola
viene registrato, oggi è venerdì pomeriggio e quindi viene registrato 3 giorni prima che
vada on line il consueto lunedì, è la settimana di Tremonti che prima senza fare nulla per
nascondersi dà del cretino al suo collega di governo Brunetta, interpretando un sentimento
vastamente diffuso nel paese e credo anche nel mondo politico, poi viene travolto contemporaneamente
dal disastro giudiziario che coinvolge colui che è stato a lungo il suo braccio destro
e il suo consigliere politico Marco Milanese, un ex ufficiale della Guardia di Finanza che
poi, come spesso avviene, è passato alla politica.
Questo Milanese ospitava Tremonti in un gigantesco appartamento a Roma per il quale pagava la
bellezza di 8500 Euro di affitto al mese e quindi le disavventure di Milanese e indirettamente
di Tremonti coinvolgono e trascinano le condizioni finanziarie dell’Italia di cui Tremonti
dovrebbe essere il responsabile in un gorgo di speculazione di cui non conosciamo ancora,
mentre vi sto parlando, gli sviluppi del momento delicatissimo in cui l’Italia deve rendersi
minimamente credibile di fronte all’Europa con una manovra finanziaria che cominci a
rimettere in sesto quei conti pubblici che per anni ci è stato assicurato che ano assolutamente
a posto e che invece non lo erano. Per Milanese c’è una richiesta di autorizzazione
all’esecuzione di un mandato di cattura di un ordine di custodia cautelare a cui il
Parlamento dovrà rispondere sì o no e come sempre è avvenuto in questi ultimi 20 anni
è prevedibile che il Parlamento dirà no, Parlamento che tra l’altro continua a fare
melina su altre due richieste di autorizzazione all’esecuzione dell’arresto nei confronti
di un parlamentare del PD, il Sen. Alberto Tedesco e di un altro parlamentare del Pdl,
il Magistrato in aspettativa Alfonso Papa. Diciamo che sta andando a finire questa seconda
Repubblica come abbiamo più volte vaticinato in una gigantesca retata, stanno emergendo
in questo crepuscolo dell’impero tutte le ruberie che in questi anni erano rimaste nascoste,
mentre come alla fine di ogni impero, adesso è saltato il tappo e quindi da quel tappo,
qua del vaso di Pandora sta uscendo di tutto e di più, stiamo assistendo anche a episodi
di piccola meschineria, appartamenti, case, auto, regali, regalini, cose miserevoli, non
giganteschi furti, poi certo ci sono anche i giganteschi furti come quelli degli appalti
della cricca della protezione civile che invece ci sono costati un sacco di soldi e questa
è la ragione per cui non abbiamo, nonostante le promesse visto approvare la legge anticorruzione,
non abbiamo mai visto neanche discutere la legge sull’incandidabilità dei condannati,
legge di iniziativa popolare su cui al V-day avevamo raccolto insieme a Beppe Grillo e
a tanti altri, raccolto decine di centinaia di migliaia di firme.
Sono anche questi, però i giorni in cui si commemora una ricorrenza, una ricorrenza di
un’intervista, pensate la forza di quell’intervista che viene ancora ricordata proprio a 30 anni
di distanza, è l’intervista che il 28 luglio 1981 in pieno scandalo P2 l’allora Segretario
del Partito Comunista Enrico Berlinguer rilascio a Eugenio Scalfari, nella quale Berlinguer
non puntava il dito tanto sulle corruzioni, sulle concussioni, sui reati, quanto proprio
sulla trasformazione, sull’involuzione del sistema dei partiti che da organizzatori del
consenso, da intermediari tra noi cittadini e le istituzioni, erano diventati ciò che
già lui aveva individuato 30 anni fa e ciò che oggi tutti abbiamo sotto gli occhi e cioè
bande, clan dediti, prima ancora che all’appropriazione di denaro pubblico, all’opposizione dello
Stato e di tutti gli spazi che sono pubblici e che quindi non dovrebbero essere occupati
da associazioni private, quali sono i partiti in Italia.
Infatti Berlinguer diceva: le conclusioni, le conclusioni, le ruberie devono essere denunciate
e perseguite, chi le commette deve essere messo in galera, ma qui il problema è anche
a monte, anche chi non ruba comunque sta abusando del proprio potere perché occupa lo Stato,
le istituzioni, gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche,
gli ospedali, le università, la RAI, alcuni giornali, questo diceva Berlinguer, la questione
morale non si esaurisce nel fatto che essendoci dei corrotti nelle alte sfere della pubblica
funzione bisogna scovarli, denunciarli e metterli in galera, la questione morale fa tutt’uno
con l’occupazione dello Stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti,
partiti che sono diventati macchine di potere e di clientela scarsa o mistificata conoscenza
della vita e dei problemi della società, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti
e passione civile zero! Poi all’interno di questa occupazione che
è formalmente legale perché non è proibita dal Codice penale ma è costituzionalmente
illegale perché la Costituzione riconosce l’esistenza dei partiti come una delle tante
forme attraverso le quali si può fare politica, ma non come l’Unica e soprattutto li riconosce
come gli enti privati che non hanno quindi alcun diritto di mettere le mani su ciò che
è nostro, la RAI, gli ospedali le fondazioni bancarie, le A.S.L., i giornali e tutto ciò
che hanno occupato nel frattempo i partiti, pensate soltanto alle Authority indipendenti
che sono diventate anche esse dei terreni di caccia per la lottizzazione dei partiti.
L’intervista sulla questione morale di Berlinguer non è attuale soltanto per ricorrere i 30
anni di quell’intervista, ma è attuale perché vediamo cosa sono diventati i partiti,
per quale motivo l’emendamento Di Pietro dell’altro giorno che prevedeva l’abrogazione
delle province è stato bocciato da una maggioranza trasversale che va dal Pdl, alla Lega, al
PD, hanno votato a favore soltanto quelli che non presiedono Province e cioè i finiani
di FLI e i casiniani dell’Udc , ma perché non hanno posti da difendere nelle presidenze
delle Province. La bocciatura è avvenuta perché i partiti
si ritengono i proprietari anche delle province, oltre che dei comuni e delle regioni, province
dove devono scaricare una parte del loro ceto dirigente facendolo pagare a noi, anche se
le Province sono notoriamente inutili perché dall’inizio degli anni 70, quando furono
create le regioni, si stabilì che le regioni arrivavano a sostituire le province, adesso
poi ci sono in arrivo e già in cantiere le aree metropolitane, quindi abbiamo una serie
di enti territoriali che rendono assolutamente inutili le province, le province che ci costano
17 miliardi l’anno, 17 miliardi l’anno non vuole dire che se venissero abolite risparmieremmo
17 miliardi l’anno, ne risparmieremmo una decina perché poi è ovvio che il personale
in parte andrebbe ridistribuito negli altri enti sostitutivi e che comunque ci sono delle
spese che continuerebbero a esserci perché le province gestiscono le scuole, le strade
e quindi qualcun altro lo dovrebbe fare al loro posto, ma il calcolo del risparmio che
avremmo ogni anno è di una decina di miliardi di Euro, stiamo parlando di 1/4 della manovra
finanziaria che naturalmente non sarebbe un taglio una tantum, quello delle province,
ma sarebbe un taglio strutturale perché scomparirebbero e quindi ogni anno risparmieremmo quei 10
miliardi e ne avremmo quindi per fare ciò che serve naturalmente non al ceto politico,
ma ai cittadini, questa proposta è stata bocciata dai 3 maggiori partiti che ci sono
in Parlamento e che sono: Lega, Pdl (i partiti di governo) e poi il PD il principale partito
che chiamiamo convenzionalmente di opposizione anche se poi l’opposizione è una parola
grossa! Altro fatto, l’opposizione che non c’è,
l’opposizione di carta velina nel momento in cui il governo è talmente sputtanato che
ormai i Ministri si sputano in faccia e si danno del cretino l’uno con l’altro in
pubblico, dov’è l’opposizione? Perché non produce un’immagine di alternativa
credibile? Per la semplice ragione che evidentemente non se lo può permettere, quante volte ce
lo siamo detto? Ancora una volta in questi giorni grazie alle indagini giudiziarie veniamo
a scoprire dei particolari di una situazione, di un sistema che tutti conoscevano benissimo
e cioè non solo il ritorno di tangentopoli che non è ritornata perché non se ne era
mai andata, ma il ritorno a certe pratiche che accomunano ambienti e politici di centro-sinistra
e di centro-destra rendendoli quasi indistinguibili, l’unica cosa che li distingue è che nel
centro-destra ci sono personaggi che riescono a rubare molto di più di quello che non riescono
a rubare esponenti del centro-destra, in particolare in questi giorni, proprio a proposito dell’invadenza
ormai piovresca della partitocrazia, si parla di fondazioni, in particolare si parla di
una fondazione, ma se ci fate caso e andate a controllate su Internet, quasi tutti i politici
i leader o quelli che si credono leader, quelli che hanno un minimo di potere all’interno
dei partiti di centro-destra e di centro-sinistra, hanno dietro di sé una fondazione, ce l’hanno
davanti a sé come schermo, la fondazione per chi capisce di diritto molto meglio di
me, è una società di un certo tipo che consente di raccogliere dei fondi per alcuni nobili
scopi come quello di sviluppare un dibattito sulla politica, sull’economia, sulla società
di fare ricerca, di organizzare convegni, di promuovere riviste, di pubblicare libri
di editare i giornali etc. e naturalmente queste fondazioni raccolgono contributi in
forma agevolata per chi li dà e per chi li riceve e soprattutto veniamo a scoprire, ma
lo vediamo tra un attimo, che trincerandosi dietro la legge sulla privacy, le fondazioni
che hanno dentro di sé nella loro presidenza, nel loro vertice uomini politici importanti,
non rendicontano i finanziatori e i finanziamenti perché sostengono che i loro nomi sono coperti
dalla privacy. Non ho gli strumenti giuridici per dire che questa scusa della privacy non
ha un fondamento, può essere che la legge sulla privacy l’abbiano scritta così male,
da proteggere addirittura i finanziatori di una fondazione attraverso la quale poi un
politico svolge la sua attività politica, penso che se l’hanno fatta così male la
dovrebbero cambiare per una ragione molto semplice che la privacy significa la tutela
della vita privata di una persona, non la tutela del segreto sull’attività pubblica
di una persona o di un’azienda, anche perché in Italia per legge i politici, singoli e
i partiti, hanno l’obbligo per legge di dichiarare in un elenco che è pubblico alla
Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica i nomi dei loro finanziatori e gli importi
dei finanziamenti che ricevono, quindi se voi andate una Camera e chiedete l’elenco
di quelli che finanziano il PD, Pdl, la Lega, l’Udc , l’Italia dei Valori etc., ve lo
devono dare. Possibile mai se se un politico crea una fondazione
e quella fondazione riceve dei finanziamenti da aziende private, i finanziatori della fondazione
del politico non devono essere resi noti perché coperti da privacy? ma io non voglio sapere
con chi sono fidanzati questi signori, non voglio sapere chi sono le loro mogli, i loro
figli, le loro cartelle cliniche, non mi interessa, quella è privacy, voglio sapere chi li finanzia
e quello è un fatto anche mio, mio in qualità di elettore, mio in qualità di cittadino,
se voto per quel partito o per quel politico, almeno quando si poteva votare per quello
o per quell’altro politico, voglio sapere da chi è finanziato, perché abbiamo detto
tante volte, se è ambientalista e è finanziato dai costruttori di inceneritori o di altri
marchingegni inquinanti, lo voglio sapere se fa le battaglie per la questione morale
e è finanziato da condannati o da delinquenti lo voglio sapere, se fa il pacifista e poi
è finanziato dalle aziende che poi producono armi lo voglio sapere e anche se è finanziato
da persone in assoluta trasparenza onestà lo voglio sapere lo stesso perché mi piace
votare per qualcuno che è finanziato da gente coerente con il progetto di quel qualcuno.
Dico questo perché è venuta d’attualità una di queste fondazioni, mi concentro su
questa perché è ai disonori delle cronache in questi giorni, ma il problema della trasparenza
di queste fondazioni, riguarda tutte le fondazioni che hanno dentro di sé o dietro di sé dei
politici, degli eletti, delle persone che devono rendere conto a noi di tutto quello
che fanno in qualità di politici, tenete presente che in Inghilterra dove peraltro
i politici guadagnano 1/3 di quello che guadagnano i nostri, hanno pensioni irrisorie rispetto
a quelle dei nostri, i politici non solo mettono sul sito della Camera dei Comuni l’elenco
dei loro finanziatori, cosa che devono fare anche i nostri, ma addirittura le pezze d’appoggio
delle note spese che accollato allo Stato, dopo che è successo quel popò di scandalo
su coloro che ricevevano rimborsi pubblici per delle spese un po’ allegre e molto poco
documentate anche se stiamo parlando di importi irrisori di poche migliaia di sterline o di
poche decine di migliaia di sterline, curiosamente da noi i finanziatori di queste fondazioni
non sono noti, a meno che non vengano coinvolti in un’indagine, infatti abbiamo appreso
i nomi e i cognomi di due dei finanziatori della fondazione di D’Alema e di Giuliano
Amato italiani e europei proprio perché sono finiti in carcere, uno si chiama Paganelli
e è un imprenditore che possiede degli aeroplani, è un’azienda aeronautica che si chiama
Rotcof e che aspirava a gestire con questa sua azienda la linea aerea tra Firenze, Pisa
e l’Isola d’Elba per dare modo a chi va o viene dall’Isola d’Elba di evitare di
prendere il traghetto, ma di potersi prendere il suo aereo.
Paganelli, Paganelli padre e Paganelli figlio, il padre si chiama Viscardo ed il figlio si
chiama Riccardo, questa Rotcof è risultata finanziare la Fondazione italiani e europei
perché? Perché è finita sottoinchiesta e i Paganelli sono finiti in carcere, adesso
tra un attimo vi dico perché sono finiti in carcere. L’altro finanziatore italiani
e europei che abbiamo appreso grazie a un’indagine giudiziaria è un certo Pio Piccini, Pio Piccini
è il fratello di Sergio Piccini, chi era Sergio Piccini? Era un signore, nel frattempo
defunto che lavorava con Tanzi alla Parmalat e Tanzi ha raccontato che Piccini era quello
che portava i soldi ai politici, Sergio Piccini, poi Sergio Piccini è morto e i soldi ai politici
li ha portati un altro elemosiniere di Tanzi Romano Bernardoni.
Sergio Piccini portava i soldi per conto di Tanzi ai politici e poi è morto. Il fratello
invece è vivo, si chiama Pio e è amministratore della Omega, ricordate lo scandalo Omega,
Eutelia, quelle società, quelle scatole cinesi che arrivavano a Londra, se ne era occupato
Annozero, se ne è occupato Report, se ne sono occupati i giornali, il risultato qual
è? E’ che 6 mila lavoratori di Omega sono finiti senza lavoro sul lastrico e quanti
articoli abbiamo dedicato allo scandalo Eutelia, allo scandalo Omega etc.. Piccini è l’amministratore
di questo bel castello di carte, ma è anche un finanziatore della Fondazione Italiani
europei perché Paganelli della Rotcof Aviation Italia e perché Piccini della Omega facevano
pubblicità o finanziavano italiani e europei che è anche una rivista mensile, credo, perché
gli piaceva la rivista? Perché pensavano che la rivista fosse molto letta? E’ una
rivista sicuramente di livello, è una rivista molto di elite, perché finanziavano questa
rivista della Fondazione Italiani e europei? Perché dicono loro o fanno capire loro, tenersi
buoni gli uomini di D’Alema poteva servire loro per avere dei favori nelle gare e negli
appalti. Uno dei due, Piccini aspirava a aggiudicarsi
l’appalto dalla Finmeccanica per la gestione delle intercettazioni giudiziarie, un amico
di D’Alema, quello che raccoglieva i fondi della Fondazione italiani e europei, tale
Vincenzo Morichini, ex amministratore delle agenzie Inas Italia, che era quello che si
era dato da fare a proposito di una barca, la Icarus 2 di D’Alema, tant’è che alcuni
hanno scritto che la barca di D’Alema la usava D’Alema ma era intestata a questo
Morichini e a un altro amico di D’Alema che si chiama De Santis, questo Morichini
che raccoglieva i finanziamenti per gli italiani e europei, amico decennale di D’Alema era
intervenuto per aiutare Piccini a ottenere dalla Finmeccanica di Guarguaglini l’appalto
per la gestione delle intercettazioni giudiziarie che, come sapete, vengono fatte fuori, vengono
date in appalto a società terze perché lo Stato non se ne accolla i costi e la responsabilità,
pensate in quali mani stava andando a finire il settore delle intercettazioni, grazie agli
amici di D’Alema, a questo Piccini amministratore di Omega che naturalmente è stato arrestato
per la bancarotta fraudolenta di Omega e arrestato per quella ha raccontato tra le altre cose,
di avere finanziato italiani, europei con 30 mila Euro.
Perché? Perché serviva per introdursi in un certo ambiente e ottenere favori, l’altro
Paganelli, quello della Rotcof Aviation voleva gestire la tratta aerea Firenze – Pisa – Elba,
tratta aerea che poi non si è mai fatta, è stata bloccata proprio per i traffici di
questi e per le inchieste che ne sono conseguite, quindi se oggi per andare all’Elba dovete
ancora prendervi il traghetto come più o meno avveniva nel Medioevo, lo dovete a questi
signori che hanno pasticciato e hanno fatto casino anche con tangenti, infatti il Paganelli
con la sua Rotcof per avere il collegamento aereo tra la Toscana e l’Elba si era rivolto
a chi? Anche lui a Morichini, quello che raccoglie i finanziari per italiani e europei e gli
aveva chiesto una mano e Morichini cosa aveva fatto? Da un lato si era preso un finanziamento
di 30 mila Euro anche da Paganelli per italiani e europei, dall’altro era andato a raccomandare
Paganelli da un consigliere dell’Enac che è l’ente di controllo sui voli che era
un certo Franco Pronzato che è uno del PD, era consigliere di Bersani quando Bersani
era Ministro delle attività produttive e era membro del Consiglio di Amministrazione
dell’Enac e era il responsabile per i trasporti del PD, uno che fa contemporaneamente il Consiglio
di Amministrazione dell’Enac, l’ente di controllo sui voli e è anche responsabile
trasporti del Partito Democratico, pensate il conflitto di interessi com’è vasto,
ramificato e trasversale, Pronzato dall’Enac si dà da fare per aiutare questo Paganelli
che Morichini gli ha raccomandato, naturalmente nessuno fa niente per niente, per amicizia
e quindi Paganelli paga 40 mila Euro a Morichini, il quale divide la tangente, metà se la tiene, 20 mila e metà la gira a Pronzato
e poi da Paganelli c’è pure il finanziamento alla rivista Italiani e europei per 30 mila
Euro. Com’è finita questa storia? Morichini è
indagano per corruzione e false fatture, Paganelli quello degli aerei è stato arrestato per
corruzione, Pronzato, responsabile PD per i trasporti e consigliere di amministrazione
dell’Enac è stato arrestato per corruzione, Paganelli che ha pagato la tangente è stato
arrestato per corruzione, Piccini era già stato arrestato per il crac di Omega, questo
è il quadro complessivo. Su Il Fatto Quotidiano ci siamo permessi,
mi sono permesso io, di fare qualche domanda a D’Alema, 5 domande a partire dal fatto
che questi episodi non sono episodi sporadici perché dal 1993, cioè da Mani Polite, che
ogni volta che scoppia uno scandalo prima o dopo, più prima che dopo, salta fuori il
nome o di D’Alema o di uno dei suoi amici, nel 1993 la prima volta fu quando il pool
di Mani Pulite mandò un avviso di garanzia a un certo Cesare De Piccoli che era un parlamentare
Veneto, dell’allora Pds, i magistrati scrissero che aveva ricevuto una tangente, un finanziamento
illecito dalla FIAT Enginering di 300 o 200 milioni di lire nel 1992 per finanziare la
corrente, facente capo a livello nazionale a Massimo D’Alema, D’Alema protestò,
De Piccoli disse che era innocente, dopodiché ha preso la prescrizione e l’ha portata
a casa perché il reato è stato accertato dal G.I.P. che ha negato a De Piccoli il proscioglimento
nel merito e gli ha dato la prescrizione, lui non è che ha rinunciato per essere assolto
nel merito dall’accusa addirittura di avere preso dei soldi dalla FIAT in Svizzera, lui
ex comunista, no, ha preso la prescrizione e è andato a casa.
Nel 1995 ci fu lo scandalo di Affittopoli, scatenato da Il Giornale di Feltri per ragioni
se volete strumentali, può darsi, però intanto D’Alema lasciò la casa che aveva da un
ente previdenziale a un affitto irrisorio e ne prese un’altra, poi nel 1994/1995 ci
fu anche l’inchiesta della Procura di Bari che un imprenditore malavitoso che poi ha
patteggiato addirittura per concorso esterno in associazione mafiosa con la Sacra Corona
Unita, Francesco Cavallari che aveva un sacco di cliniche private in Puglia, aveva raccontato
di avere finanziato politici invece di sinistra tra i quali D’Alema cui aveva dato brevi
manu una busta con 20 milioni dentro a metà degli anni 80, fortuna per D’Alema che era
passato troppo tempo anche in quel caso il G.I.P. di Bari dichiarò la prescrizione,
ma non disse che non si sapeva se il reato c’era o non c’era, disse che il finanziamento
illecito era stato accertato, ma che non si poteva procedere oltre per prescrizione, anche
perché D’Alema si guardò bene anche lui dal rinunciarvi.
Poi nel 2004 ci fu lo scandalo Parmalat, il crac più enorme della storia d’Europa con
Tanzi che racconta le attività frenetiche dei suoi due elemosinieri, prima Piccini e
poi Bernardoni e tra l’altro dice: Bernardoni si è occupato della sponsorizzazione della
fondazione italiani e europei che non ho seguito direttamente, D’Alema attraverso Minniti
altro deputato dalemiano DS è stato invece finanziato da Piccini, quindi Bernardoni dà
i soldi alla Fondazione italiani e europei, Piccini, dice Tanzi, finanzia D’Alema tramite
l’On. Minniti, chissà se è vero, io se dicessero a me, di me ho preso dei soldi dalla
Parmalat, denuncerei per calunnia Tanzi che l’ha detto, invece D’Alema e credo neanche
Minniti non denunciato Tanzi per calunnia, negano semplicemente che i finanziamenti siano
veri, è la loro parola contro quella di Tanzi naturalmente anche perché nel frattempo Piccini
è morto. D’Alema però non può negare le sponsorizzazioni
della Parmalat a questa rivista italiani e europei che doveva essere veramente appetitosissima
visto che anche la Parmalat la finanziava, infatti dice a verbale, al magistrato che
lo sente come testimone che la Parmalat aveva fatto dei contratti con italiani e europei
per comprare delle pagine pubblicitarie e che tra l’altro non le aveva pagate neanche
tutte perché le aveva fatte per 3 anni e le aveva pagate soltanto per un anno, per
il 2002, tant’è che fondazione italiani e europei si era insinuata nel passivo della
Parmalat. Nel 2006 lo scandalo delle scalate bancarie
dei furbetti del quartierino D’Alema c’è anche lì con le sue telefonate entusiastiche
a Consorte e quando la Clementina Forleo, il G.I.P. di Milano chiede al Parlamento europeo,
prima italiano e poi europeo l’autorizzazione a utilizzare anche nei confronti di D’Alema
per eventuali concorsi nell’aggiotaggio contestato a Consorte, il Parlamento italiano,
manda tutto al Parlamento europeo, il Parlamento europeo destra e sinistra insieme tutti amorevolmente
affratellati vota l’immunità e cioè dice ai magistrati che non possono utilizzare le
telefonate in cui D’Alema parla a Consorte di una scalata occulta e ritenuta illegale
dai magistrati. Nel 2009/2010 tutti gli scandali pugliesi
coinvolgono persone che sono considerate molto vicine a D’Alema, dall’ex Assessore alla
sanità Tedesco, al Vicepresidente della Giunta Vendola Frisullo, Frisullo finisce in galera,
Tedesco lo mandano in Parlamento poco prima che i giudici decidano di mandarlo in galera
e poi ci sono gli scandali degli ultimi giorni, dai quali oltre a quei finanziamenti strani
di 30 mila Euro da Piccini e di 30 mila Euro da Paganelli alla fondazione c’è pure un’altra
notizia e cioè che Paganelli tramite Morichini aveva prestato i suoi aerei per far volare
D’Alema, D’Alema non li ha pagati quei voli e uno di quei voli, almeno 1 è servito
a D’Alema per fare campagna elettorale, capite che se uno fa la campagna elettorale
si deve pagare l’aereo e un altro fa campagna elettorale e non si deve pagare l’aereo,
quello che non si deve pagare l’aereo è avvantaggiato, perché? Perché è un modo
comunque per finanziare una campagna elettorale quello di regalarti i voli aerei.
D’Alema ci ha risposto dicendo che gli aerei li aveva pagati Morichini, il suo amico che
raccoglieva i finanziamenti per la Fondazione, il problema è che non li ha pagati D’Alema
e non li ha pagati il PD e quindi c’è evidentemente un avvantaggiarsi di un volo gratis e bisognerebbe
anche domandarsi perché Paganelli dà i voli gratis a D’Alema e poi finanzia la Fondazione
italiani e europei e poi paga Morichini e Pronzato per avere i loro favori per ottenere
la gara sulla tratta dell’Isola d’Elba, bisognerebbe domandarsi per quale motivo c’è
questa fiumana di persone che decidono di finanziare ambienti vicini a D’Alema così
per spirito missionario o perché in cambio avevano un tornaconto.
Su tutte queste vicende abbiamo posto 5 domande, 5 “dalemmi” li abbiamo chiamati a D’Alema
buttandoli così, come si fa con i messaggi in bottiglia perché i politici italiani di
solito non ti rispondono oppure ti insultano, oppure ti denunciato: 1) come ha potuto la
Fondazione italiani e europei accettare contributi da un personaggio o già chiacchierato come
Piccini, poi arrestato per bancarotta dopo avere gettato sul lastrico 6 mila lavoratori
di Omega? 2) Piccini e Paganelli dicono di avere finanziato italiani e europei per essere
favoriti in gare e appalti, non crede Presidente D’Alema di dover restituire quei contributi
prima che la accusino di fare politica con soldi sporchi? 3) Francesco Cossiga dopo avere
volato gratis con la Parmatour, la compagnia aerea della Parmalat quando venne fuori restituì
alla Parmalat l’importo dei viaggi, non dovrebbe farlo anche lei con i voli gratuiti
dei passaggi aerei da Paganelli e Morichini? Perché? Perché ogni passaggio aereo aveva
un valore di 6 mila Euro, per 5 fa 30 mila Euro, sarebbero dei soldi che lui avrebbe
dovuto pagare per quei viaggi se avesse pagato. 4) lo sa che mentre lei vola sul bimotore
di Paganelli gli elbani continuano a viaggiare in traghetto perché i maneggi sull’appalto
Enac hanno bloccato la linea aerea Firenze – Pisa – Isola d’Elba? 5) posto che
i parlamentari devono dichiarare le loro fonti di finanziamento, posto che lei svolge la
sua attività politica tramite la fondazione italiani e europei, posto che le indagini
ne hanno svelato 3 finanziatori di quella fondazione: Tanzi, Piccini e Paganelli, tutti
regolarmente finiti in galera, non è il caso di rendere pubblica la lista concreta dei
finanziatori di italiani e europei, così magari nell’eventualità viene fuori pure
qualche incensurato? Queste erano le domande che avevo posto incredibilmente e lodevolmente
D’Alema ci ha risposto, la risposta la trovate su Il fatto Quotidiano, come trovate anche
le obiezioni che gli abbiamo fatto accompagnate da un invito a venirci a trovare in redazione
per un bel forum al quale possono partecipare non soltanto il sottoscritto, ma anche gli
altri colleghi come Ferruccio Sansa, Marco Lillo, Antonio Massari che stanno seguendo
le indagini nelle quali sono coinvolti uomini molto vicini a Massimo D’Alema.
Credo che proprio per questa ragione l’intervista di Berlinguer sulla questione morale è particolarmente
attuale e quindi anche questa sul nostro sito de Il Fatto Quotidiano, ma anche Beppe Grillo
l’ha pubblicata sul suo blog qualche mese fa, va riletta integralmente e soprattutto
va domandato agli esponenti politici e ciascuno di noi qualcuno lo incontra a convegni etc.,
com’è stato possibile che Berlinguer 30 anni fa avesse capito tutto, avesse denunciato
tutto e poi i suoi eredi invece di raccogliere la sua eredità l’abbiano dispersa preferendo
l’eredità di Craxi? Telese l’altro giorno in un bell’articolo ha ricordato che tutti
gli ultimi leader del Partito Democratico hanno fatto capire o dichiarato esplicitamente
che Berlinguer rappresentava il vecchio, mentre Craxi rappresentava il nuovo, sarà un caso
ma il partito di Craxi è morto e sepolto, mentre il partito di Berlinguer di cui loro
continuano a beneficiare, sia pure per ragioni di memoria e abusivamente, è tutt’ora vivo
e vegeto, l’ex PC oggi si chiama Partito Democratico con l’aggiunta di qualche democristiano,
mentre l’ex Psi non esiste più, è stato raso al suolo, il che già dimostra che il
vecchio era Craxi e il nuovo con tutti i suoi difetti, i suoi errori politici, ma non morali,
era Berlinguer e in ogni caso se il nuovo è Craxi, io personalmente preferisco il vecchio
e cioè Berlinguer e penso che se Berlinguer fosse il Segretario del Partito Democratico,
molto probabilmente l’altro giorno avrebbe fatto votare i suoi per l’abrogazione delle
Province e oggi pubblicherebbe su Internet i finanziatori della fondazione italiani e
europei, passate parola!