Tip:
Highlight text to annotate it
X
Buongiorno a tutti, il tempo di fare le condoglianze a Angela Merkel, l’ultima vittima delle
nomination porta sfiga di Berlusconi, sapete che non appena Frattini ha annunciato un’iniziativa
comune franco – tedesca sulla Libia, la Merkel ha perso rovinosamente le elezioni,
la sua speranza è che si smarchi dalla linea Berlusconi, in modo che potrà garantirsi
un sereno e proficuo e meraviglioso futuro politico, il tempo di avvertire che è partita
la battaglia per chiudere Anno Zero e quindi altre trasmissioni di approfondimento televisivo
per un mese e mezzo con la scusa delle elezioni amministrative, esattamente come era stato
fatto l’anno scorso. Il tempo di domandarsi il perché dello stupore
se la Signora Rita Dalla Chiesa a Forum utilizza una figurante, spacciandola per una terremotata
de L’Aquila che in diretta spiega ai cittadini italiani come è andata bene la ricostruzione,
come è completata la ricostruzione de L’Aquila, mentre basta andare a L’Aquila per rendersi
conto del fatto che non hanno ricostruito neanche una capanna, neanche un canile, è
tutto un paese di figuranti. Berlusconi questa mattina ne aveva reclutati
un certo numero, cioè un suo sottosegretario, un certo Mantovani che via sms aveva lanciato
il reclutamento, la chiamata alle armi per assieparsi tutti quanti sulla scalinata del
Palazzo di Giustizia di Milano per testimoniare la propria solidarietà a un imputato per
reati gravissimi che tra l’altro è anche il Presidente del Consiglio, si sono presentati
al suo ingresso in 49 e alla sua uscita, dopo l’udienza preliminare erano arrivati a 100,
quindi diciamo che le capacità di reclutamento del Presidente del Consiglio che dice di avere
dalla sua parte la stragrande maggioranza degli italiani, sono piuttosto scarsine e
probabilmente stasera nei telegiornali ci racconteranno che una folla oceanica ha accompagnato,
anzi forse ha portato in trionfo il Premier verso uno dei suoi processi, il processo Mediatrade
dove è accusato di frode fiscale e appropriazione indebita, di avere derubato la sua azienda,
peraltro quotata in borsa, per mettersi in tasca fondi neri insieme ai suoi manager,
utilizzando le triangolazioni tra società estere e società estera nell’acquisto di
diritti di film, di programmi televisivi dall’America, fatti rimbalzare da una società all’altra
e a ogni rimbalzo gonfiandone artificiosamente il prezzo.
Era poca gente, tant’è che forse amichevolmente si potrebbe invitare Piero Ricca a disertare,
in futuro insieme alle persone di cui Milano Libera, in futuro le manifestazioni almeno
pubbliche o a assistervi in silenzio perché questo forse è il momento di lasciarlo solo
Berlusconi, è di questo che volevo un po’ parlare oggi, di quello che è più utile
fare per accompagnarlo alla sua tomba politica che lo sta aspettando ormai da tempo, stiamo
parlando di un personaggio sfigato, ridicolo, che dice cose strane, spesso non dice cose
a proposito della Libia perché ha già detto tutto e il contrario di tutto e aspetta di
capire chi vince per buttarsi, tanto per cambiare, sul carro del vincitore, è un uomo disperato
che annuncia decine di leggi che ben sa che non saranno mai approvate o se saranno approvate
non entreranno mai in vigore perché saranno incostituzionali o bocciate dai referendum,
ho l’impressione che stia cercando un nemico e quindi in questo momento forse è il caso
di non farglielo trovare il nemico, lasciarlo solo, far vedere che è circondato da 4 poveracci,
di solito pagati, figuranti, potrebbe essere una strategia utile da questo punto di vista
sbagliano anche i magistrati a enfatizzare con una comunicazione stonata certe leggi
che vengono fatte contro di loro, ma soprattutto contro di noi, come sbaglia secondo me un
quotidiano come La Repubblica a titolare gli articoli sulle leggi ad personam o antigiustizia,
la legge contro i giudici, ancora oggi c’era un bell’articolo del giudice scrittore Giancarlo
De Cataldo che però aveva purtroppo questo brutto titolo “La cattiva legge che vuole
punire le toghe” siamo alle solite, se ci sono leggi con cui il governo vuole punire
i giudici, i cittadini se ne fottono perché non sono né il governo, né i giudici, se
si continua a parlare di guerra tra politici e giudici, i cittadini che non sono né politici
e né giudici se ne infischiano, bisognerebbe invece emettere comunicati un po’ freddi,
un po’ algidi nei quali si spiega esattamente cosa cambia non per i giudici, ma per i cittadini
nel caso eventuale, improbabile in cui queste leggi passassero e entrassero in vigore, in
modo che si riesca a capire che non è un derby tra Berlusconi e i giudici, è una guerra
di Berlusconi a noi italiani che è una cosa diversa, Berlusconi contro la guerra alla
Libia ma è favorevole alla guerra contro l’Italia, questa è l’unica guerra che
lui sta combattendo ininterrottamente da 17 anni perché sa benissimo che i suoi interessi
sono incompatibili con i nostri e quindi tra i nostri e i suoi, ha sempre, giustamente
dal suo punto di vista, scelto i suoi. Perché oggi ha tentato anche se poi gli è
andata male, questa ridicola gazzarra salendo sul Predellino e salutando una folla inesistente?
Questa naturalmente dà il segno della farsa e della tragedia insieme di questo uomo ridicolo,
un uomo che sale sul Predellino, si guarda intorno e saluta il nulla, una piazza praticamente
vuota, sapete quanto è grande lo spazio antistante il Palazzo di Giustizia in Corso di Porta
Vittoria e quanta gente ci vuole per riempirlo, lo sappiamo perché Menotti di noi hanno manifestato
nel 1992/1993/1994 in difesa del pool Mani Pulite, c’erano lì sì, folle sterminate
che occupavano tutto il Corso addirittura, oggi 49 quando è arrivato e 98/99 quando
è uscito, immaginate la pochezza, la miseria se non ci fossero stati i giornalisti e i
ragazzi di cui Milano Libera, probabilmente si sarebbe sentita anche l’eco di quello
che diceva Berlusconi tanto la piazza era vuota e perché allora lui va e tenta queste
prove di forza, questi bagni di folla come vengono chiamati dalla stampa e dalla televisione
compiacente? Per vari motivi: 1) per dipingersi ancora una volta sotto assedio, mentre non
è sotto assedio per niente, ci sono dei processi, peraltro iniziati diversi anni fa, il processo
Mills è iniziato nel 2005, il processo Mediaset è iniziato addirittura prima, il processo
Mediatrade è iniziato da 3 anni, l’ultimo è il processo Ruby, non c’è nessun assedio,
ci sono vecchi e nuovi processi che dipendono dal fatto che lui continua imperterrito a
violare le leggi e a delinquere, però gli serve far vedere che c’è un assedio, che
lui è assediato. 2) ragione è quella di buttare in burla i
suoi processi, definirli ridicoli, farci una risata sopra, fare le battute sul Bunga, Bunga,
dire “porto le ragazze, porto le escort” è un modo per svilire la gravità di ciò
di cui è accusato, di depotenziare i processi che lui sa che questa volta si terranno, non
c’è modo di evitarli. 3) motivo è quello che dicevo prima, dipingersi come il soggetto
di uno scontro con la magistratura, lui solo contro 9000 magistrati e dietro questi magistrati
forze occulte potentissime, poteri forti, complotti internazionali, diplomazie che ce
l’hanno con lui etc., quindi apparire addirittura eroico in questo sforzo titanico di resistere
a cotanto urto. 4) spaventare i magistrati con la piazza, peraltro vuota e con le leggi
contro la giustizia, per fare un discorso tipicamente mafioso “o mi assolvete, o vi
fermate o lasciate perdere o la smettete di indagare e processarmi oppure io vi faccio
del male” e intanto soprattutto faccio del male ai cittadini, questa intimidazione non
è fatta soltanto pro domo sua, è fatta anche pro domo di tutti i suoi compari, tra i quali
il più pulito ha la rogna! Ci sono molti personaggi nell’entourage
del Cavaliere, il vecchio entourage, la ristretta cerchia e il nuovo entourage che si è recentemente
allargato addirittura ai cosiddetti responsabili che arrivano un po’ da tutte le parti, ce
ne sono molti che rischiano di finire male, pensate soltanto a Dell’Utri che è in attesa
della sentenza di Cassazione del suo processo per mafia che a furia di dire che i politici
non vanno in galera, poi finisce che qualcuno ci va in galera, Cuffaro è in galera! Essendo
stato condannato in appello a 7 anni, confermato in Cassazione, Dell’Utri è stato condannato
in appello a 7 anni, se tra qualche mese, quando la Cassazione si pronuncia dovesse
confermare la sentenza di appello, anche Dell’Utri finisce in galera!
Immaginate come può stare tranquillo Berlusconi con Dell’Utri in galera, con tutto quello
che sa Dell’Utri. L’ultima new entry è Francesco Saverio Romano che ha fatto tutta
la sua carriera politica nella Democrazia Cristiana, poi nel partito di Casini che a
un certo punto si è chiamato Udc, lui era il gemello di Cuffaro, lo accompagnava da
tutte le parti, anche agli incontri con i mafiosi. Tra i responsabili che sono una trentina
alla Camera, Romano è l’unico che ha un’indagine per concorso esterno in associazione mafiosa,
più una per corruzione aggravata dalla volontà di favorire Cosa Nostra, quella per corruzione
riguarda la spartizione di una parte del tesoro di Vito Ciancimino che è il contabile di
Ciancimino, il tributarista, il ragioniere Lapis ed il figlio di Ciancimino Massimo,
qualche anno fa avrebbero distribuito tra alcuni politici che avevano dei crediti nei
confronti del vecchio Ciancimino o per esserne stati soci o per averne favorito gli affari,
ci sono delle intercettazioni che misteriosamente i Carabinieri e la vecchia Procura ai tempi
di Piero Grasso e Pignatone non avevano trascritto, sono state scoperte, un paio di anni fa e
adesso la Procura sta per mandare queste intercettazioni alla Camera per chiedere l’autorizzazione
a utilizzarle nei confronti di chi? Nei confronti di Cuffaro, di Vizzini, di Romano.
Se la Camera desse l’autorizzazione a utilizzarle questi signori che sono indagati per corruzione
aggravata dalla fattispecie mafiosa, rischierebbero ovviamente guai, grane, Romano in più ha
un’inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa, qualche mese fa la Procura al termine
di lungo indagine ha chiesto al G.I.P. di archiviarla, perché? Perché si sono raggiunti
molti elementi per ritenere che Romano sia in rapporti con i mafiosi, ma non si sono
raggiunti, secondo la Procura elementi sufficienti per garantire che poi al dibattimento Romano
venga condannato e quindi cosa si fa in questi casi? Non si chiede il suo rinvio a giudizio
con il rischio di vederselo assolvere o prosciogliere addirittura in udienza preliminare, si chiede
l’archiviazione, si dice al G.I.P. “mettiamo in freezer questo fascicolo, se emergessero
elementi nuovi lo riapriamo, cosa che invece non si potrebbe fare se si chiedesse il rinvio
a giudizio e l’imputato venisse prosciolto dal G.I.P. o se si chiedesse il rinvio a giudizio
lo si ottenesse e poi al dibattito l’imputato venisse assolto, nel caso in cui emergessero
elementi nuovi questo signore non potrebbe più essere giudicato per gli stessi fatti
per i quali è già stato prosciolto o assolto, ecco cosa vuole dire l’archiviazione, per
questo la Procura ha detto “congediamo in attesa di eventuali elementi nuovi”.
Il G.I.P. però ha tenuto lì, ha detto “aspettiamo perché nel frattempo è uscita la sentenza
Cuffaro definitiva della Cassazione, nella sentenza Cuffaro, siccome Cuffaro alcuni rapporti
con i mafiosi li aveva insieme a Romano, nel senso che andava a incontrarli insieme a Romano
che era il suo gemellaggio, il suo braccio destro potremmo dire volgarmente, è interessante
capire cosa ha stabilito la Cassazione su quello che faceva Cuffaro insieme a Romano,
perché una sentenza di Cassazione ha valore di prova, anche in processi diversi, quindi
anche in un eventuale processo a Romano, se la Cassazione dovesse dire qualcosa di pesante
sul ruolo di Romano al fianco di Cuffaro, ecco che il G.I.P. potrebbe decidere che c’è
ormai una prova cristallizzata sulle collusioni di questo personaggio e quindi invece di archiviare,
dire alla Procura di chiedere il rinvio a giudizio, perché c’è un elemento nuovo.
Cosa potrebbe dire la Cassazione? Non lo sappiamo perché la Cassazione su Cuffaro ci ha già
dato il dispositivo condannato a 7 anni definitivi per favoreggiamento alla mafia, ma non ci
ha ancora dato le motivazioni che saranno depositate tra qualche settimana.
In Corte d’Appello però gli stessi fatti erano già stati valutati, tant’è che la
sentenza d’appello è stata confermata in toto dalla Cassazione, ci mancano le motivazioni
della Cassazione, ma quelle d’appello confermate dalla cassazione le sappiamo, allora per esempio
si dice che nel 1991, 20 anni fa quando iniziavano la loro carriera Romano e Cuffaro, andarono
da Angelo Siino che era il Ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra e gli chiesero i voti,
naturalmente Siino che voti controllava, ovviamente controllava voti mafiosi, era l’uomo messo
dal Dott. Riina a gestire il tavolino degli appalti con i politici e gli imprenditori
siciliani. Lo stesso tandem Romano – Cuffaro secondo
i giudici d’appello lo ritroviamo nel giro Guttadauro, Giuseppe Guttadauro era il capo
della mafia di Brancaccio, quello per avere avvertito il quale delle indagini, delle intercettazioni
a suo carico Cuffaro è stato condannato. Guttadauro parlava con un suo uomo, un certo
Mimmo Miceli, anche lui poi condannato per mafia e Miceli dice al boss Guttadauro “ho
rappresentato e ricordato a Cuffaro alla presenza del candidato Senatore Saverio Romano, la
disponibilità e tutto l’impegno da lui manifestati per conto di Guttadauro suo referente”
questa è la sintesi che fanno i giudici, quindi Miceli riferisce al boss di avere ricordato
a Cuffaro, alla presenza di Romano la disponibilità e l’impegno che lui manifestava per conto
di Guttadauro che era il suo referente, quindi lui si è messo a disposizione per conto di
Guttadauro nelle mani di Cuffaro e di Romano, questo dice Miceli secondo i giudici di appello
e poi Miceli stesso consiglia al boss, scrivono i giudici “di assecondare la scelta del
candidato Senatore fatto da Cuffaro - e chi è il candidato senatore? E’ Romano. - in
modo da poter accampare specifiche richieste successivamente per le competizioni regionali”,
mettiamo il cappello su Romano, sposiamocelo questo candidato fedelissimo di Cuffaro e
così poi dopo quando l’abbiamo fatto eleggere gli chiediamo i favori.
Infine - e questo succedeva nel 2001 – sempre nel 2001, il 2001 è l’anno in cui Berlusconi
torna trionfalmente a Palazzo Chigi per la seconda volta, ma soprattutto in cui in Sicilia
la mafia fa l'enplein, 61 collegi su 61 per il centro-destra.
Nel 2001 in campagna elettorale, scrivono sempre i giudici, citando il mafioso pentito
Francesco Campanella, c’è un pranzo a Roma dove ci sono: Campanella (mafioso di Villa
Abbate, braccio destro del boss Nino Mandalà, boss, è stato condannato in primo grado,
quindi dobbiamo dire ancora presunto boss di Villa Abbate Nino Mandalà, era quello
che era amico pure di Schifani), Cuffaro, Romano e altri. A un certo punto una delle
persone, dei commensali dice a Romano, ma guarda che Campanella mica ti vota? Pare che
sia una battuta, uno scherzo conviviale e invece racconta Campanella, Romano si alzò
e disse seriamente, rivolgendosi a me: tu mi devi votare perché noi altri siamo la
stessa famiglia! E aggiunge vai a Villa Abbate e ti informi, che famiglia? Non certo la famiglia
di sangue, Campanella si chiama Campanella e Romano si chiama Romano, non sono parenti,
che vuole dire “siamo della stessa famiglia vai a Villa Abbate e ti informi?” siamo
della stessa famiglia di Villa Abbate, evidentemente la famiglia che secondo i giudici ha come
boss Mandalà e lasciò attoniti tutti i commensali, un politico che a Roma a una cena o a un pranzo
dice esplicitamente a Campanella “siamo della stessa famiglia vai a Villa Abbate”
persino per una città italiana, una scena del genere evidentemente lascia un po’ di
stucco e poi dice Campanella che Mandalà mi spiegò che Romano era stato autorizzato
a candidarsi in quel collegio, perché in quel collegio non c’è candidato che non
è espressione di mafia, quindi Mandalà confermò che Romano era della famiglia giusta, la sua!
Se per caso su questi punti e su altri contenuti nella sentenza Cuffaro, la Cassazione dovesse
mettere il timbro di autenticità finale, consacrerebbe questi fatti come prove, non
più necessarie di dimostrazione nel processo eventuale a Romano, ecco perché il G.I.P.
prima di archiviare o di decidere altrimenti sta aspettando che la Cassazione si pronunci.
Intanto però Romano è diventato Ministro, tra tutti i responsabili che sono 30, l’unico
che ha un’indagine di concorso esterno in associazione mafiosa, più corruzione, è
diventato Ministro, potevano farne gli altri 29? No hanno fatto lui! Gli altri avevano
un handicap, non avevano indagini per concorso esterno in associazione mafiosa, Napolitano
ha fatto come al solito, prima l’ha nominato Ministro, poi ha assistito al giuramento e
poi mentre quello usciva ha fatto un comunicato prendendo le distanze da sé stesso anche,
perché è lui che l’ha nominato, secondo l’Art. 92, mi pare, della Costituzione è
il Presidente della Repubblica che nomina il Presidente del Consiglio e, su indicazione
del Presidente del Consiglio, nomina i Ministri, quindi non è Berlusconi che nomina Romano
Ministro dell’agricoltura, Berlusconi propone a Napolitano quel Ministro lì, Napolitano
se lo nomina, vuole dire che gli sta bene! Perché dico questo? Perché sapete che ci
sono Ministri che non stavano bene a capi dello Stato e che non sono diventati Ministri,
quando Berlusconi portò Previti a Scalfaro, nel 1994 Previti non aveva indagini, era solo
l’Avvocato di Berlusconi, quindi era in conflitto di interessi, Scalfaro disse “no,
il tuo Avvocato no” e Previti non diventò Ministro della Giustizia. Quando nel 2001
Berlusconi portò Maroni Ministro della Giustizia, io feci un pezzo dicendo “beh ma è proprio
il caso di mettere un condannato per resistenza a pubblico ufficiale, un condannato alla giustizia
definitivo?” non so se Ciampi abbia letto il mio articolo o si sia informato diversamente,
sta di fatto che Maroni non diventò Ministro della Giustizia, ma del Welfare, c’è voluto
Napolitano per nominare Ministro dell’interno Maroni condannato per avere picchiato dei
poliziotti, Ministro dell’Interno, cioè della Polizia, ma Ciampi non lo fece diventare
Ministro della Giustizia e Scalfaro addirittura un Premier mandò indietro, perché nel 1992
in primavera, dopo le elezioni dell’aprile, era iniziata Mani Pulite da due mesi, era
finito dentro Mario Chiesa, erano stati indagati Tonioli e Pillitteri i due ex sindaci craxiani
socialisti di Milano, pochi altri manager socialisti, Craxi non aveva neanche un avviso
di garanzia ancora, si sapeva che l’inchiesta avrebbe potuto arrivare a lui e quando il
pentapartito che aveva appena vinto le elezioni, indicò Craxi come Premier, Scalfaro disse
“no, io non lo nomino, portatemene un altro e nominò Giuliano Amato” dello stesso partito
di Craxi ma meno compromesso con del sistema che stava venendo fuori.
Quindi non c’è bisogno né che uno sia indagato, né che uno sia condannato per non
diventare Ministro o Presidente del Consiglio, perché? Perché il Capo dello Stato può
decidere se una persona è degna o meno di diventarlo e lo può decidere sulla base di
criteri di opportunità, di decenza, di decoro, sentenze penali, fatti documentati, conflitti
di interessi, quello che si vuole, immagine… Napolitano invece ha detto di avere preso
informazioni sulla situazione giudiziaria di Romano che è quella che vi ho descritto,
poi l’ha nominato, poi ha detto: ho preso informazioni sulle gravi imputazioni che pesano
sul suo capo e mi auguro, cito a memoria, un chiarimento rapido, forse era il caso di
non nominarlo, un Ministro indagato per mafia e corruzione, magari il prossimo giro, magari
mi mandi un altro dei responsabili. E’ anche vero che sarebbe stato difficile
giustificare il fatto di negare la nomina di un Ministro indagato per concorso esterno
in associazione mafiosa con richiesta di archiviazione e indagato per corruzione, dopo avere nominato
Presidente del Consiglio un imputato per corruzione giudiziaria, frode fiscale, appropriazione
indebita, falso in bilancio e adesso pure concussione di prostituzione minorile, e indagato
a Firenze, ce lo dimentichiamo sempre per le stragi del 1993 che non è mica stata chiesta
l’archiviazione, ancora no, dalla Procura di Firenze, l’anno scorso anzi è stata
chiesta e ottenuta una proroga delle indagini su Berlusconi, indagato per concorso nella
strage. Forse bisognerebbe chiedere chiarimenti anche
su Schifani che come ben sapete è indagato su concorso esterno a Palermo, quindi deve
essere per tutto questo che Napolitano decide di nominare pure Romano, facendo però sapere
che non gli era piaciuto tanto, adesso si vedrà quando uscirà la sentenza Cuffaro
della Cassazione, Romano rischia grosso, quindi voi capite che Berlusconi quando deve spaventare
la magistratura, non la deve spaventare soltanto per sé, la deve spaventare anche per conto
e in nome di tutti di quegli che gli stanno intorno, che sono così, perché hanno capito
che dura poco questa cosa, quindi si stanno giocando le ultime cartucce, una volta che
non abbiano più un padrino che li copre e li protegge e lavora per tutti loro a Palazzo
Chigi, saranno soli al mondo e se sono colpevoli i finiranno a trenino in galera nei prossimi
anni, vedrete, sarà esattamente come quando crollò la Prima Repubblica, quando i Ministri…
c’era la ressa davanti a San Vittore e a Poggio Reale, all'Ucciardone e a Regina Celi,
tanti erano i Ministri che entravano in galera, vedrete quando cadrà Berlusconi quanta gente
finirà in galera, perché? Perché sarà saltato il tappo che teneva tutto compresso.
Quindi spaventare finché si è in tempo i magistrati sono tutte mosse disperate naturalmente,
ecco perché dicevo che forse è venuto il momento di lasciarlo un po’ solo, perché
si capirebbe ancora meglio che siamo di fronte a un caso umano, invece di enfatizzare questo
scontro che in realtà non c’è perché è lui che sta dichiarando guerra come al
solito a tutto il mondo, tranne al suo amico Gheddafi, gli dispiace non vuole disturbare.
Faccio un esempio per concludere, la legge sulla responsabilità civile dei magistrati,
ne avevamo già parlato, adesso è diventata urgente perché c’è un parlamentare della
Lega, di cui non mi ricordo neanche il nome perché ti spuntano come i funghi per conquistarsi
15 minuti di celebrità fanno subito una legge per il padrone, che ha infilato in una normativa
europea una roba che stravolge completamente la vecchia legge sulla responsabilità civile
dei giudici, cos’è la responsabilità dei giudici? E’ una norma che consente ai cittadini
che hanno subito un errore giudiziario di avere un risarcimento dei danni, sacrosanto,
i giudici che sbagliano devono pagare, è sacrosanto, il problema è come, l’abbiamo
già detto! Oggi abbiamo una legge che è nata dal referendum del 1987 è la legge N.
117/88 firmata da un giurista, socialista, padre del nostro Codice di Procedura Penale
Giuliano Vassalli, capo partigiano, figura eminente, cosa stabilisce? Se un giudice fa
un errore, deve risarcire il danno, naturalmente il cittadino che ritiene di averlo subito,
denuncia lo Stato, lo Stato se accerta che ha subito il danno lo risarcisce e poi se
quel danno deriva da colpa grave, da un errore pesante del giudice, non da una svista, da
un errore pesante fatto da un giudice incapace oppure da dolo addirittura, se il giudice
l’ha fatto a posta a fargli quel torto, allora il giudice per quanto riguarda.
La legge è giusta, come fa notare l’ex Giudice Tinti su Il Fatto Quotidiano c’è
un errore in quella legge, una cosa sbagliata, che il giudice restituisce allo Stato la somma
che lo Stato ha già refuso alla vittima dell’errore, ma fino al massimo di 1/3 del suo stipendio,
questo è sbagliato, se il giudice ha sbagliato deve pagare tutto, non fino a 1/3 del suo
stipendio, peggio per lui se ha sbagliato! Non stiamo parlando di sviste, stiamo parlando
di errori marchiani dolo e colpa grave, questo dice la legge.
Adesso questo codicillo infilato da questo leghista ineffabile, cosa dice? Dice una cosa
diversa: che il giudice oltre che per dolo e per colpa grave, deve pagare – si chiama
Pini il leghista – di tasca sua anche nel caso di violazione manifesta del diritto,
cosa vuole dire “violazione manifesta del diritto?” se tu hai interpretato o applicato
male una norma della procedura, facendo il processo penale o civile.
Per le presunte violazioni del dritto, in tutti gli stati di diritto, non si denuncia
il giudice, si fa ricorso in appello o in Cassazione, anzi il ricorso in Cassazione
è proprio quello specifico per le presunte, ritenute violazioni del diritto fatto dal
giudice che ha giudicato nel merito, c’è sempre un giudizio di merito, di appello e
poi le eventuali questioni di diritto si denunciano eventualmente in Cassazione, che senso ha,
dopo che tu hai già avuto un verdetto di Cassazione, favorevole o contrario a te non
mi interessa, denunciare il giudice per violazione del diritto? E qual è la violazione manifesta
del diritto? Chi lo decide se hai fatto una violazione manifesta del diritto, è una cosa
che non sta né in cielo e né in terra, il risultato è che con questa formula ampia
che non vuole dire niente “violazione manifesta del diritto” qualunque giudice o PM potrà
essere denunciato o chiamato a rispondere di tasca sua non “io denuncio lo Stato e
lo Stato si rivale sul giudice se ha commesso il dolo o colpa brave, ma io denuncio direttamente
il giudice ogni volta che voglio” con questa scusa della violazione del diritto.
Eppure già oggi con la legge che abbiamo e che va benissimo, salvo con quella faccenda
del terzo dello stipendio, lo Stato già si rivale sui giudici in caso di grave violazione
di legge, dovuta a negligenza inescusabile, certo se il giudice ha fatto un abuso causa
negligenza inescusabile, non ha letto un pezzo delle carte degli atti del processo, per esempio
grave negligenza inescusabile, il giudice per decidere deve leggere tutte le carte,
affermazione determinata da negligenza inescusabile di un fatto la cui esistenza risulta incontrastabilmente
agli atti del processo, se tu dici il contrario di quello che risulta dagli atti inequivocabilmente
non è una tua interpretazione è che proprio hai preso un abbaglio, negazione dovuta a
negligenza inescusabile, di un fatto la cui esistenza risulta dagli atti, è certo, se
affermi un fatto che è smentito dagli atti o se neghi un fatto che è inequivocabilmente
affermato dai fatti, oppure se limiti la libertà di una persona al di fuori dei casi consentiti
dalla legge, oppure senza motivazione, certo se non spieghi perché hai arrestato uno o
se lo arresti per un reato per il quale non è previsto arrestarlo o senza i presupposti
che consentono di arrestarlo, lì non è che è opinabile, li hai fatto un grave fallo!
Cosa dice questo leghista naturalmente in Commissione Giustizia questa porcata è passata
con il solito voto del radicale, ci sono sempre questi radicali che quando c’è bisogno
di dare una mano a Berlusconi si danno immediatamente da fare, e quindi hanno introdotto centro-destra,
relazione di Pini, voto del radicale eletto con il PD che dà una mano al Cavaliere, il
principio della violazione manifesta del diritto, che come vi ho detto non si sa cosa sia.
L’Avvocato Caputo di Giustizia e libertà di Torino mi fa notare che a questo punto
ai giudici resteranno due strade per evitare di essere continuamente denunciati: o non
condannare, non arrestare, non inquisire più nessuno, ogni volta che arriva una notizia
di reato non guardarla, far finta di non vedere, darsi malati, mangiarsi le prove, mangiarsi
le bobine con le intercettazioni telefoniche, oppure mettersi d’accordo per fare sentenze
tutte uguali primo, secondo e terzo grado in modo che comunque se tutte le decisioni
prese dai magistrati in un procedimento vengono confermate nei gradi successivi, nessuno potrà
dire che c’è stata nessuna violazione e nessun torto, è questa la giustizia che vogliamo?
Abbiamo vari gradi di giudizio e facciamo una legge che indurrà i giudici o a non decidere
più o a decidere di darsi sempre ragione, anche quando hanno torto, per paura di essere
denunciati? E’ questa la giustizia che vogliamo? Infatti lui dice maliziosamente è ovvio che
sarebbero dei mascalzoni i giudici che lo facessero, ma a questo potrebbe portare la
legge e se i giudici si mettessero tacitamente d’accordo nel senso che tutte le sentenze
di primo grado venissero acriticamente confermate nei successivi gradi di giudizio, dove starebbe
la manifesta violazione del diritto? Formalmente si metterebbero a posto gli uni con gli altri,
ma il bello è quello che scrive Bruno Tinti che ha la rara capacità di fare degli esempi,
su Il Fatto Bruno Tinti, andatevi a vedere il pezzo perché è molto divertente, l’abbiamo
intitolato “Una boiata pazzesca” fa due esempi: rapina alle Poste, due testimoni vedono
in faccia il rapinatore e in Questura lo riconoscono da una foto segnaletica, è Pippo già condannato
3 volte per lo stesso reato, il PM chiede la cattura di Pippo e il G.I.P. è d’accordo,
così dopo un paio di mesi Pippo finisce in prigione, dice che è innocente e che il giorno
della rapina lui era in Spagna a Marbella insieme con la sua fidanzata Lucia. Rogatoria
estera; al giudice spagnolo la ragazza dice che è proprio vero, il 25 marzo stavano insieme.
“Siamo andati a Porto Banus, poi abbiamo mangiato a La Moraga, poi siamo andati a fare
compere al Corte Inglès, poi siamo andati a giocare a tennis al circolo di Manolo Santana
e poi abbiamo cenato lì.” Il giudice chiede da quanti giorni Pippo era a Marbella. “Eh,
2 o 3”. “E il giorno prima, il 24 marzo, cosa avete fatto?” “Eh, boh, cioè, non
so. Ah sì, siamo stati al mare.” “Al mare dove? Nikki Beach? Play Fantastica?”
“Mah, al mare, adesso non mi ricordo.” “Tutto il giorno?” “Beh no, poi siamo
andati a fare compere.” “Dove?” “Mhhh” “E il giorno dopo, il 26 marzo?” “Ma
insomma, adesso non mi ricordo, e poi che c’entra con la rapina?” Il Pm non crede
a Lucia, crede ai testimoni che hanno riconosciuto Pippo e chiede il rinvio a giudizio; il Gip
la pensa come il Pm e anche il Tribunale: 5 anni di galera in primo grado a Pippo per
la rapina. In Appello l’avvocato di Pippo dice che Lucia ha importanti rivelazioni da
fare (la fidanzata), in Tribunale non era stata sentita, era irreperibile e quindi sono
state accettate come prova le dichiarazioni per rogatoria in Spagna. Lucia arriva al processo
d’appello e spiega tutte quelle cose che prima non ricordava adesso se le ricorda,
racconta tutto per filo e per segno dove sono stati il giorno prima, il giorno stesso e
il giorno successivo e allora la Corte d’Appello le crede e assolve Pippo. Chi ha sbagliato?
I giudici del Tribunale che hanno creduto al G.I.P., che aveva creduto al PM che non
aveva creduto a Lucia? O hanno sbagliato i giudici d’appello che hanno creduto a Lucia?
Nessuno dei due, ha sbagliato dal punto di vista di Pippo, perché? Perché c’erano
elementi tali, i testimoni all’accusa per ritenerlo colpevole e le titubanze della Lucia
in primo grado. In appello Lucia ha sfoderato una memoria
di ferro peraltro recentissimamente riempita di quei buchi che aveva in primo grado e quindi
i giudici hanno avuto dei dubbi e nel dubbio, dato che bisogna condannare solo oltre ogni
ragionevole dubbio, allora hanno assolto, non hanno detto che quelli di prima avevano
sbagliato, hanno detto che a loro è venuto il dubbio che avesse ragione Pippo in base
a quello che ha detto la fidanzata. Non c’è nessun errore giudiziario né prima,
né dopo, per convenzione noi accettiamo la sentenza che arriva dopo, se viene confermata
in Cassazione, questa sentenza di assoluzione in appello diventa definitiva, c’è stato
mica un errore giudiziario? No, Pippo può essere risarcito? Assolutamente no, ci mancherebbe
altro che tutti quelli che vengono prima indagati, poi arrestati o anche solo indagati e rinviati
a giudizio, condannati in un grado e assolti in un altro, potessero avere il risarcimento,
sarebbe la fine! Ecco com’è facile suggestionare la gente
con questa storia che il giudice deve pagare quando sbagliata e in realtà poi non sappiamo
bene cosa vuole dire quando sbaglia, adesso l’altro esempio che riguarda Berlusconi,
processato per prostituzione minorile. Berlusconi è processato per prostituzione
minorile, perché? Perché ritengono i giudici che sapesse che Ruby era minorenne, quando,
secondo l’accusa andava a letto con lei e poi la pagava. Se i giudici lo condannano
in primo grado e poi lo assolvono in appello, è semplicemente perché in primo grado hanno
creduto agli elementi notevoli che ha portato l’accusa e in appello è venuto il dubbio
che possa avere ragione lui, mettete per esempio che qualcuno insinui il dubbio che hanno sbagliato
a registrare la data di nascita all’anagrafe in Marocco, sapete che erano anche andati
alcuni emissari, come abbiamo raccontato su Il Fatto per cercare di alterare quei registri,
quindi mettiamo che in questo pro e contro, processo indiziario, è chiaro che nel processo
dove c’è la foto del colpevole che infila il coltello nella pancia della vittima non
è un processo indiziario, ma ci sono i processi indiziari dove è importante il mosaico per
rendere più probabile la tesi dell’accusa e della difesa e in quei processi la valutazione
soggettiva del giudice varia, uno può essere convinto della consapevolezza e un altro può
avere un dubbio in più e convincersi dell’innocenza, oppure può emergere un fatto nuovo dopo che
supera la decisione che è stata presa prima o può essere valutato diversamente, quindi
non c’è nessun errore se viene condannato da una parte e assolto dall’altra, semplicemente
c’è una diversa valutazione del materiale. L’errore sarebbe se ci fosse un’intercettazione
negli atti in cui Emilio Fede dice a Berlusconi “guarda che ho controllato, è maggiorenne,
puoi andarci a letto tranquillamente” e Berlusconi “ah grazie, io controllo sempre,
mi raccomando!” in questo caso Berlusconi avrebbe la prova che era stato buggerato,
avrebbe la prova che lui credeva veramente che era maggiorenne, se i giudici ignorassero
questa intercettazione per condannare Berlusconi, ecco il dolo, ecco la colpa grave, ecco la
negligenza inescusabile, non hanno guardato bene oppure hanno letto quell’intercettazione
e l’hanno imboscata, nel primo caso colpa grave, nel secondo caso dolo, hanno fatto
apposta, in quel caso sì che Berlusconi condannato in assenza di quella telefonata e poi assolto
in presenza di quella telefonata avrebbe tutto il diritto di richiedere il risarcimento allo
Stato che poi chiederebbe i danni ai giudici che hanno fatto quella porcata.
Forse è questo che si chiede all’informazione e anche alla Magistratura associata: meno
strepiti. "Berlusconi ce l’ha con noi, ci vuole punire", lo sappiamo che vi vuole punire,
ma ai cittadini non gliene frega niente, invece è molto importante far capire ai cittadini
che razza di processo viene fuori, se l’imputato può far causa al suo giudice, quindi freddezza,
nervi saldi da parte di tutti, anche di quelli che vogliono andare a manifestare contro quelli
che manifestano per Berlusconi e possibilmente cercare di spiegare chirurgicamente e freddamente
ai cittadini cosa succede a noi se passano queste leggi, ben sapendo che ormai per fortuna
se Dio vuole ne passeranno ben poche. Bisogna cercare di fare questo salto, vi do solo un
dato: l’altro giorno a un convegno il sondaggista Pagnoncelli ha raccontato che per gli italiani
l’emergenza N. 1 non è né la Libia, né quei poveri immigrati a Lampedusa, né tanto
meno il federalismo, l’emergenza vera dell’Italia è l’evasione fiscale e la corruzione e
le mafie, i soldi che sfuggono allo Stato con il nero e che quindi i cittadini onesti
sono costretti ogni anno a rabboccare pagandone di più di tasse. Questa è l’emergenza
N. 1 per i cittadini italiani nei sondaggi, vi pare normale che il politico più votato
alle ultime elezioni sia stato un signore imputato di evasione fiscale e corruzione?
Bisogna cercare di unire queste due informazioni: è giusto avercela con l’evasione fiscale,
con la corruzione e con le mafie finalmente siamo arrivati a avercela con questi che sono
i veri problemi dell’Italia e quindi per favore non facciamoci più rappresentare da
un imputato di corruzione e evasione fiscale, è questo link che manca, abbiamo le due informazioni
ma non riusciamo ancora a metterle insieme, strepitare gli uni contro gli altri non serve,
invece far passare questi messaggi per chi lo può fare è molto più utile, passate
parola, buona settimana!