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La Scienza scopre l'immenso potere della preghiera
da Sebirblu blog spot , 2 Marzo 2013
Il premio Nobel Prof. Med. Alexis Carrel ha denominato la preghiera come la più potente
forma di energia…
Esperimenti sugli effetti della preghiera
Un ricercatore di fama, lo scienziato americano Dr. N.J. Stowel, ha misurato l’effetto della
preghiera. Egli racconta:
"Ero un cinico,non credente e credevo che Dio fosse solo un’immaginazione della mente
umana. Un giorno lavoravo in un grande laboratorio patologico di una clinica. Ero occupato a
misurare la lunghezza d’onda e l’intensità di irradiamento dei cervelli umani.
Con i miei collaboratori decidemmo di studiare quello che succede nel cervello umano durante
il passaggio dalla vita alla morte. A tale scopo avevamo scelto una donna che soffriva
di un tumore maligno al cervello. La donna era perfettamente normale fisicamente e mentalmente.
La sua serenità ci colpiva tutti. Sapevamo che doveva morire, e anche lei lo sapeva.
Poco prima della sua morte mettemmo nella sua stanza un apparecchio di registrazione
ultrasensibile che doveva indicarci quello che sarebbe accaduto nel suo cervello negli
ultimi minuti di vita.
Sopra al letto aggiungemmo un piccolo microfono nel caso avesse detto qualcosa negli ultimi
momenti. Nell’intervallo ci recammo nella stanza accanto. Eravamo cinque scienziati
ed io ero quello più insensibile.
Nell’attesa restammo in piedi davanti ai nostri strumenti. L’ago era sullo zero e
poteva oscillare a 500 gradi a destra nei valori positivi e 500 gradi a sinistra in
quelli negativi.
Qualche tempo prima, con l’aiuto dello stesso apparecchio, avevamo misurato una stazione
radio il cui programma si irradiava nell’etere con una potenza di 50 kilowatt, doveva essere
una notizia che doveva essere trasmessa in tutto il pianeta. Durante questa prova constatammo
una misura positiva di 9 gradi.
L’ultimo istante dell’ammalata sembrava avvicinarsi. Ad un tratto sentimmo che si
mise a pregare e a lodare Dio. Gli domandò di perdonare tutte le persone che le avevano
fatto dei torti nella vita e poi disse: «So che Tu sei l’Unica Sorgente di vita degna
di fiducia per tutte le Tue creature».
Lo ringraziò per la Sua forza, con la quale l’aveva guidata in tutta la sua esistenza.
Affermava che il suo amore non era diminuito malgrado tutte le sue sofferenze. E nella
prospettiva del perdono dei suoi peccati per mezzo di Gesù emanava una gioia inesprimibile.
Frementi restammo intorno ai nostri apparecchi senza vergognarci delle nostre lacrime. Improvvisamente
mentre la donna continuava a pregare sentimmo un tintinnio sul nostro apparecchio: l’ago
si era posizionato a 500 gradi a destra e si agitava a più riprese contro l’ostacolo.
Avevamo fatto una scoperta prodigiosa: il cervello di una morente in contatto con Dio
sviluppava una potenza 55 volte più forte di tutto l’irradiamento universale della
radio diffusione. Per verificare le nostre osservazioni decidemmo di fare un altro esperimento.
Chiedemmo all’infermiera di stimolare in tal senso un ammalato. L’uomo reagì con
delle ingiurie e delle imprecazioni e si rivolse a Dio in maniera blasfema. Vi furono dei tintinnii
sul nostro apparecchio.
Eravamo sbalorditi: l’ago battendo contro l’ostacolo si era rotto al di sotto dei
500 negativi a sinistra. Eravamo riusciti incontestabilmente a dimostrare in modo scientifico
la potenza positiva di Dio ma anche la forza negativa dell’avversario. Da quel momento
la mia concezione atea cominciò a crollare.
In un ospedale furono fatti esperimenti per verificare l’efficacia della preghiera nella
guarigione degli ammalati. Un gruppo di persone si rese disponibile a pregare per alcuni degenti
scelti a caso. Il risultato fu che questi guarivano prima di altri.
Furono fatte altre prove, ma questa volta si associarono dei numeri alle persone ammalate
in modo che non si sapesse per chi si stava pregando. Anche in questo caso i risultati
furono sorprendenti. Le persone abbinate, a loro stessa insaputa, a dei numeri guarirono
prima delle altre.
Negli Stati uniti e in Giappone sono stati effettuati esperimenti sugli effetti della
meditazione profonda. Questa faceva diminuire i livelli di ansia, colesterolo e adrenalina
mentre faceva aumentare i livelli di serotonina.
Inoltre i benefìci dimostrati erano: riduzione della pressione sanguigna, del mal di testa,
benefici legati a disturbi al colon irritabile, riduzione della produzione del cortisolo (ormone
dello stress), aumento notturno della melatonina, riduzione della noradrenalina, (neurotrasmettitore
prodotto dallo stress); aumento del Dhea (ormone che agisce sul sistema immunitario), aumento
di testosterone; aumento della coerenza cerebrale tra emisfero destro e sinistro.
Ma la preghiera non fa bene solo al «destinatario», fa bene soprattutto a se stessi perché consente
il rilassamento neuromuscolare, favorisce la calma, la serenità, la pace interiore.
All’inizio degli anni Novanta, l’Accademia delle Scienze di Mosca riferì una stupefacente
relazione tra il DNA e le qualità della luce, misurata in fotoni.
In una relazione su questi studi iniziali, il dott. Vladimir Poponin ha descritto una
serie di esperimenti secondo cui il DNA umano influenza direttamente il mondo fisico.
Il dott. Poponin, leader riconosciuto nel campo della biologia quantistica, era ospite
di una istituzione di ricerca americana quando questa serie di esperimenti venne svolta.
Gli esperimenti erano iniziati con la misurazione di strutture di campo della luce nel vuoto,
all’interno di un ambiente controllato.
Dopo aver rimosso tutta l’aria da una càpsula appositamente predisposta, la struttura di
campo e la distanza fra le particelle di luce prendevano una distribuzione casuale, come
ci si attendeva.
Le strutture di campo furono controllate e registrate due volte, per essere usate come
riferimento nella sezione successiva dell’esperimento.
La prima sorpresa si verificò quando dei campioni di DNA vennero posti all’interno
della càpsula. In presenza di materiale genetico, distanza e struttura di campo delle particelle
di luce cambiarono.
Anziché assumere la struttura diffusa che i ricercatori avevano rilevato in precedenza,
le particelle di luce cominciarono ad acquisirne una nuova, che rassomigliava agli avvallamenti
di una forma ondulatoria.
Il DNA stava chiaramente influenzando i fotoni, dando loro la forma regolare di una struttura
ondulatoria attraverso una forza invisibile. La sorpresa successiva si verificò quando
i ricercatori tolsero il DNA dalla capsula.
Poiché erano fermamente convinti che le particelle di luce sarebbero ritornate al loro stato
originario di distribuzione arbitraria, osservarono con sorpresa il verificarsi di qualcosa di
molto inatteso:
i modelli erano molto diversi da quelli osservati prima dell’inserimento del DNA. Poponin
affermò che la luce si comportava «in modo sorprendente e contro-intuitivamente».
Dopo aver ricontrollato la strumentazione e avere rifatto gli esperimenti, i ricercatori
si trovarono a dover fornire una spiegazione su ciò che avevano osservato.
In assenza di DNA, cosa influenzava le particelle di luce? Il DNA si era forse lasciato dietro
qualcosa, una sorta di forza residua che permaneva anche dopo che il materiale biologico era
scomparso?
Poponin scrive che lui e gli altri ricercatori furono «costretti ad accettare l’ipotesi
che venga eccitata una specie di nuova struttura di campo…»
Per sottolineare che l’effetto era collegato alla molecola fisica di DNA, il nuovo fenomeno
fu denominato «effetto fantasma del DNA».
La «nuova struttura di campo» di Poponin suona sorprendentemente simile alla «matrice»
della forza citata da Max Planck, e agli effetti a cui accennano le antiche tradizioni.
Questa serie di esperimenti è importante perché dimostra chiaramente, forse per la
prima volta in condizioni di laboratorio, l’effetto della preghiera sul mondo fisico.
Il DNA usato nell’esperimento era un agglomerato passivo di molecole non collegate al cervello
di un essere vivente cosciente.
Anche in assenza di sentimenti diretti che pulsassero attraverso l’antenna della doppia
elica del DNA, si rilevavano una forza e un effetto misurabile nelle sue immediate vicinanze.
Se ogni cellula dell’organismo di una persona di taglia, peso ed altezza medi, cioè ogni
antenna di sentimenti ed emozioni, ha la stessa proprietà di influire sul mondo circostante,
allora quanto viene amplificato l’effetto?
Quindi, che cosa succede se, anziché parlare di sentimenti che passano attraverso le cellule
di una singola persona, parliamo di un sentimento che risulta da una forma specifica di pensiero
ed emozione, regolati dalla preghiera di un singolo individuo, e li moltiplichiamo anche
solo per una frazione dei sei miliardi di persone viventi oggi sulla terra, cominciamo
a percepire il potere che la nostra volontà collettiva rappresenta.
Si tratta del potere di porre fine a tutta la sofferenza e di allontanare il dolore che
ha caratterizzato il ventesimo secolo. La chiave sta nel lavorare insieme per raggiungere
quell’obbiettivo. Questa potrebbe rivelarsi la più grande sfida del terzo millennio.
La lingua che parliamo ci fornisce le parole per descrivere il rapporto dimenticato degli
esseri umani con le forze del mondo, con l’intelligenza del cosmo e col prossimo.
Usando alcuni dei più sensibili strumenti oggi disponibili per misurare dei campi di
energia che cinquant’anni fa non erano neppure conosciuti, la scienza ha convalidato un rapporto
che gli antichi conoscevano già duemila anni fa.
Abbiamo accesso diretto alle forze del nostro mondo, e siamo ritornati al punto di partenza.
Questo è il linguaggio che fa muovere le montagne.
È lo stesso linguaggio che ci permette di scegliere la vita anziché tumori maligni,
e di creare la pace in situazioni in cui crediamo che non esista.
Quando leggiamo di guarigioni miracolose avvenute in passato, perché non credere che gli stessi
miracoli possano avvenire anche oggi?
La preghiera mi ha mostrato che alcune cose esistono, a prescindere dalla nostra capacità
di fornire le prove. So che siamo capaci di grandi possibilità e di un’inespressa e
profonda capacità di amare.
Cosa forse più importante, so che esiste la possibilità di porre fine alla sofferenza
di tutte le creature, rendendo onore alla sacralità della vita. Questo scenario è
già con noi qui e ora.
So che queste cose sono vere, perché le ho viste. Il momento in cui ammettiamo queste
possibilità su una scala di ***, diventa una nuova grande speranza."