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Molti dei messaggi e delle richieste di aiuto che ricevo iniziano con “Io ho paura di...
puoi aiutarmi?”. Le paure che affliggono le persone che mi scrivono, senza distinzione
di sesso e di età, sono tante, e vanno dalla paura “di non essere all’altezza” alla
paura del “rifiuto” o dell’“abbandono”; dalla paura di “volare” alla paura di
“sbagliare”; dalla paura di “parlare in pubblico” alla paura di “vincere”,
la cosiddetta nikefobia. Tu hai qualche paura che ti frena? È compresa tra queste che ho
elencato o si tratta di altro? Ne parliamo dopo la sigla…
Ciao, sono Massimo Binelli, Mental Coach.
Alle due domande che ti ho appena rivolto, ne aggiungo una terza: da dove nascono
le nostre paure?
È importante saperlo, perché la paura è uno stato d’animo che si è formato con
l’evoluzione dell’uomo, facendogli comprendere quali sono i possibili rischi da evitare per
garantire la sopravvivenza della specie. Gli animali selvatici, ad esempio, hanno molte
più paure degli animali domestici: scappano al minimo rumore, alla percezione di un odore
proveniente da un possibile nemico, alla vista dell’uomo. Gli esseri umani, invece, nel
corso di migliaia di anni sono riusciti a dominare molte delle paure primordiali, tuttavia
alcune, del tutto immotivate, restano allo stato latente, e basta poco per farle riemergere
sotto forma di fobie, ossia di paure irrazionali nei confronti di cose o situazioni che non
rappresentano un vero pericolo.
Faccio l’esempio della paura di volare in aereo, che appunto è una fobia perché è
irrazionale. L’uomo ha sviluppato la paura dell’altezza perché, non potendo volare
come gli uccelli, ha capito a sue spese che precipitare dall’alto sarebbe stato mortale.
Oggi, tuttavia, questa paura legata al volo è priva di senso, poiché, come è noto,
la possibilità di restare coinvolti in un incidente aereo è molto più bassa rispetto
a quella di finire intrappolati in un incidente in auto, in moto o in bicicletta. Dunque,
è per questo motivo che si tratta di una paura irrazionale.
La paura è uno stato emotivo individuale, ma è un problema risolvibile, a patto di
riuscire a superarne l’irrazionalità con l’uso della ragione, e con l’aiuto di
chi possa guidarti in questo percorso di riconoscimento e superamento della difficoltà
che condiziona il tuo essere e limita il tuo agire. Senza questo passaggio fondamentale,
la paura di… diventa un mostro invincibile, un nemico
subdolo nei confronti del quale ci si rassegna a perdere.
Qualsiasi paura può essere sconfitta e se mi sceglierai come tuo allenatore mentale
scoprirai assieme a me che anche tu puoi farcela. Da dove si parte? Nessun viaggio indietro
nel tempo, non è questo che ti aiuta. Anzi, andare a rivivere traumi o situazioni, in
cui ci si è sentiti imperfetti o inadeguati, che possano aver scatenato questa o quella
paura non farebbe altro che riportare a galla e tenere in vita un peso che invece deve essere
lasciato andare a fondo.
Per sconfiggere la paura, come dicevo, prima di tutto dobbiamo riconoscerla, poi è necessario
accettarla, diventarne consapevoli e capire che può essere una nostra alleata molto potente,
perché impareremo a impiegare la sua forza negativa a nostro favore, in modo positivo.
Il passo successivo, possibile grazie all’allenamento mentale, che ha un forte impatto sulla “chimica”
del cervello e sulla produzione degli ormoni dello stress, è quello di sostituire nella
mente le sensazioni e le emozioni irrazionali prodotte dal falso allarme di pericolo imminente
o di inadeguatezza, quelle che provocano sfiducia, ansia, insicurezza e terrore, con sensazioni
ed emozioni positive legate a piacere, fiducia, calma, certezza che va tutto a meraviglia.
Si tratta di attingere alle risorse che sonnecchiano dentro a ciascuno di noi per risvegliarle
e trasformarle in energia con cui alimentare la nostra autostima.
Se anche tu sei consapevole di avere una paura che ti limita, quale può essere la paura,
prevalentemente femminile, di sentirti meno bella, meno brava, meno in carriera, oppure
la paura di vincere, quella che colpisce gli atleti, maschi e femmine, nel momento decisivo
di una gara e li fa sbagliare, perché la mente si sposta nel futuro, ossia sulle conseguenze
dell’eventuale errore e dunque innesca la profezia che si auto avvera, o ancora se soffri
della paura del rifiuto, dell’abbandono o della solitudine, e puntualmente ottieni
un rifiuto e ti trovi a vivere inseguendo relazioni impossibili, contattami e iniziamo subito!
Ricorda che in qualunque momento puoi fissare una Sessione di Coaching Gratuita con me!
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un commento o a rivolgermi una domanda qui sotto. Sei il primo? Rompi il ghiaccio,
è un modo per uscire dal torpore e passare all’azione…
Alla prossima, ciao!